Prima della Scala, Meyer: «Non un gala ma un racconto con una parata di star». Ci saranno 24 cantanti e Roberto Bolle

Prima della Scala, Meyer: «Non un gala ma un racconto con una parata di star». Ci saranno 24 cantanti e Roberto Bolle

di Paola Pastorini

Non un concerto "normale", non un gala, non un seguito di arie celebri, ma uno spettacolo/ racconto in cui l'opera è la protagonista indiscussa, amata, interpretata, ballata da 24 star della lirica mondiale e da ballerini celebri, a partire dall'étoile Roberto Bolle.

Si intitola "A riveder le stelle", come gli ultimi versi di Dante che esce dall'Inferno, ed è la "prima  virtuale" con cui il Teatro alla Scala si appresta il 7 dicembre ad aprire la nuova stagione. Una prima a porte chiuse causa Covid. «Aprire la Scala con un'opera lirica era il mio sogno il sogno del maestro Riccardo Chailly, il sogno di tutti noi, ma non possiamo comportarci come bimbi capricciosi che vogliono il regalo di Natale. La salute innanzitutto», ha spiegato il sovrintendente Dominique Meyer. 

La musica sarà quella di Verdi, Rossini, Giordano, Puccini con anche tre grandi strranieri: Wagner, Bizet, Massenet.  E un cast stellare, dunque,  che vede interpreti da Placido Domingo a Roberto Alagna (che tornerà al Piermarini per la prima volta da quando abbandonò il palco per i fischi in Aida nel 2006), da Jonas Kaufmann a Vittorio Grigolo, a Lisette Oropesa,  Rosa Feola, Sonya Yoncheva, Luca Salsi. Ci sarà anche il ballo, a partire dall'ètoile Roberto Bolle, con coreografie del direttore uscente Frédéric Olivieri e dall’entrante Manuel Legris.

E ci saranno i grandi stilisti italiani a cui è stato chiesto di vestire le artiste. La serata sarà in diretta sulla Rai e in streaming.

Sarà uno spettacolo articolato nel quale filo conduttore saranno le parole. Parole originali o brani conosciuti, presi dalle lettere di Giuseppe Verdi, di Victor Hugo ma anche da testi di canzoni come Fragile di Sting. A declamarle protagonisti della prosa italiana perché il 7 dicembre «rappresenta il momento in cui la cultura italiana si celebra» ha spiegato il regista Davide Livermore, che, reduce dal successo delle due ultime inaugurazioni di Sant'Ambrogio, con Attila e Tosca, è stato chiamato «d'urgenza». La Scala infatti aveva in programma di mettere in scena, pur senza pubblico, Lucia di Lammermoor ma il focolaio Covid tra i musicisti ha cancellato tutto. Sarà comunque «qualcosa di mai visto, un viaggio fra i grandi della lirica» ha spiegato il direttore musicale Riccardo Chailly che sarà sul podio a dirigere un'orchestra per la prima volta nella sua vita senza artisti. E quindi sarà una prima.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Novembre 2020, 15:13
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