«Le vasche cittadine saranno il nostro mare, ma solo con prenotazione»: la presidente di Milanosport spiega le nuove regole

«Le vasche cittadine saranno il nostro mare, ma solo con prenotazione»: la presidente di Milanosport spiega le nuove regole

di Simona Romanò
Macché tutti al mare. Nell’estate della Fase 2 più milanesi rimarranno in città. Molti non avranno le ferie, bruciate in questi mesi di isolamento, parecchie aziende non chiuderanno per recuperare il tempo perso. E per tante famiglie la crisi non permetterà la vacanza. L’alternativa sono le piscine, aperte in sicurezza, forse dopo il 1° giugno: tutti a distanza anti-contagio, con addosso costume, guanti e mascherina. «Nell’estate anomala del coronavirus le piscine comunali si reinventeranno e attrezzeranno i giardini con gli ombrelloni come al mare. Gli impianti coperti non chiuderanno mai, anzi, aperture by night fino alle 23 con prenotazione on-line», spiega Chiara Bisconti presidente di Milanosport.
Le piscine come si riorganizzeranno?
«Per noi è una sfida, perché saranno ripensate. Lavoriamo per farle diventare oasi di relax sicure per i milanesi, soprattutto per coloro che non andranno in villeggiatura». L’idea di fondo?
«Tutte le piscine coperte, solitamente chiuse in estate, saranno attive. Sono complessivamente quindici, di quartiere, non di grandi dimensioni, tre delle quali con vasche all’aperto. Quindi, più gestibili in termini di affollamento rispetto ai tre centri balneari estivi, Romano, Argelati e Lido».
Questi tre centri potranno essere, anche quest’anno, il mare di Milano?
«Valuteremo dopo le direttive del governo: è complicato, perché ognuno accoglieva, di domenica, anche 5mila bagnanti».
Per le piscine di quartiere, invece, siate pronti alla ripartenza. Modificheranno la loro natura?
«L’obiettivo è trasformarle in piacevoli mini centri balneari con spazi all’aperto. Abbiamo la fortuna che molte sono circondate da grandissimi giardini da sfruttare: pensiamo, infatti, di pulirli e arredarli con lettini, distanziati almeno un metro l’uno dall’altro, ombrelloni, docce. E anche chioschi per uno spuntino».
Gli ingressi saranno contingentati?
«Niente folla, assembramenti, fila per entrare, ma possibilità di accesso direttamente al giardino. Per questo pensiamo al biglietto on-line e addirittura alla prenotazione: se la capienza è già massima il sito dirotta la persona verso un impianto più vuoto. Oppure ingressi spalmati nella giornata e riduzione della permanenza».
Come fare a ridurre gli ingressi?
«L’idea e di aprire sette giorni su sette, anche by night, fino le 23, per diluire i frequentatori e non negare a nessuno l’opportunità di nuotare e trascorrere del tempo all’aria aperta».
Oltre all’aspetto sportivo anche quello ludico?
«Si potrà praticare attività sportiva, ma potrebbero esserci piscine, oppure pomeriggi dedicati a tuffi liberi».
All’estate dei bambini pensate?
«Raddoppieremo i campus sportivi, prolungandone la durata per tutto agosto. Generalmente realizzati al Lido e al Saini, quest’anno, anche al Vigorelli e all’Iseo». Cambierà il biglietto?
«Ora c’è solo il giornaliero, però, al vaglio c’è l’ipotesi di più biglietti, magari distinti per orari e tariffe. Per esempio, mezza giornata o il serale».
Quali precauzioni anti-contagio?
«Innanzitutto la sanificazione e la pulizia continua durante la giornata.
Nella vasca ridurremo le corsie, gli spogliatoi unisex in modo tale che si accede a quello più vuoto. Ingressi e uscite separati, separé in plexiglass dove necessario, obbligo di mascherina e guanti durante i contatti umani. E poi facciamo appello al senso di responsabilità dei milanesi».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Aprile 2020, 06:00
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