Il destino può avere una melodia, dolce o amara. Per Jonathan Larson fu entrambe le cose. Pressoché sconosciuto in Italia, il giovane autore del musical Rent (Pulitzer 1996, 15 anni a Broadway) morì il giorno prima dell’esordio. Dopo anni di sacrifici e dubbi, l’artista newyorchese si vide premiato con la gloria postuma, diventando un mito nel mondo del teatro musicale. Questa storia, in forma semiautobiografica, va in scena in Tick Tick… Boom! nell’allestimento con la doppia regia di Massimiliano Perticari e Marco Iacomelli, con Nicolò Bertonelli protagonista nel ruolo centrale di Jon, al Teatro Franco Parenti dal 2 al 6 novembre. «Troppo grande per off-Broadway, troppo d’avanguardia per Broadway», così era stato definito il talento di Larson che, difatti, racconta in questo musical la vita di una comunità di artisti a New York negli anni ’90, tra povertà, illusioni, tossicodipendenza e virus Hiv dilagante. La medesima cornice che avrebbe trionfato in Rent, una versione postmoderna de La Bohème pucciniana. «Portare in scena questo musical in Italia è un atto di coraggio, ma dopotutto questo era il momento giusto: – spiega Marco Iacomelli – La versione cinematografica dell’opera, seppur diversa dalla nostra per qualche brano musicale, è andata in onda su Netflix, guadagnando al protagonista Andrew Garfield la nomination all’Oscar.
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Novembre 2022, 18:25
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