Milano, Anna Galiena al Parenti: «Da Giulietta ad Amleto: Shakespeare sono io»

L'attrice in una galleria di personaggi del Bardo

Milano, Anna Galiena al Parenti: «Da Giulietta ad Amleto: Shakespeare sono io»

di Ferruccio Gattuso

Ci voleva un intrigante intreccio tra i personaggi dell’universo letterario del Bardo per portare nuovamente Anna Galiena al Parenti di Milano dopo oltre dieci anni.

L’ultima volta fu, infatti, nel 2010 con Quale droga fa per me di Kai Hensel; stavolta si presenta nelle vesti di interprete e regista di un testo che lei stessa ha pensato e adattato col titolo di Coppie e doppi, in cartellone da questa sera. L’intuizione dello spettacolo vibra sulle corde di un omaggio a Shakespeare attraverso una galleria di eroi e eroine delle sue opere i quali, rispettando i versi dell’autore, entrano in relazione.

Un colpo di scena, dunque, è la stessa scrittura: «Per capire com’è costruito lo spettacolo c’è solo un modo, venire a vederlo, spiega Anna Galiena, che aggiunge: «La pandemia fermò questa pièce, tanto che a oggi si può parlare di non più di quattro rappresentazioni. Debuttammo nel novembre 2019, poi nel 2021 e 2022 avevo diversi impegni cinematografici e restammo quasi fermi. Alcuni dei personaggi del Riccardo III, del Macbeth, di Otello, di Amleto e di Romeo & Giulietta si alternano sulla scena attraverso l’interpretazione dell’attrice romana.

«Il mio primo approccio con Shakespeare avvenne da giovane, avevo 25 anni, a New York, fui Giulietta. In quella città studiai recitazione e mi immersi nei testi di Shakespeare che, per il mondo anglosassone, è imprescindibile. In quello stesso mondo, e da qui viene il titolo dello spettacolo, i ruoli hanno una loro credibilità a prescindere dal fatto che li interpreti una donna o un uomo. In carriera sono stata anche Bruto nel Giulio Cesare, e cito spesso la bravissima Fiona Shaw che fu un grande Riccardo III negli anni ’90.

Dunque, il teatro può aiutare a far comprendere il dualismo dell’essere umano, che ha una parte maschile e una femminile. Sul palco, pochi accenni scenografici «perché Shakespeare può vivere anche su una sedia»


Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2023, 06:05
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