Milano, Paolo Jannacci canta all'Ortica, il quartiere del "palo" di papà Enzo

Milano, Paolo Jannacci canta all'Ortica, il quartiere del "palo" di papà Enzo

di Ferruccio Gattuso
A due passi dall’Ortica. No, non può essere un concerto come tutti gli altri per Paolo Jannacci, atteso domenica sera all’Arena Milano Est del Teatro Martinitt.
L’Ortica è il quartiere celebrato dal grande papà Enzo, che lo ha molto amato. E la zona ricambia tanto amore. Da quelle parti c’è pure un palo (piantato da Or.Me Ortica Memoria, combattiva associazione che difende la storia del quartiere) per ricordare la canzone. E giusto tre giorni fa, Paolo ha celebrato il padre sotto il grande murale firmato dall’artista di strada Wall-E che raffigura il suo volto, insieme a quello di altre grandi voci milanesi (Ornella Vanoni e Dario Fo tra gli altri).
Paolo Jannacci, cosa significa suonare con vista sull’Ortica?
«Una grande emozione, e lo è anche per i musicisti insieme a me: Marco Ricci, Stefano Bagnoli e Daniele Moretto. Sono commosso da come questo quartiere celebra papà».
Lei non ha mai vissuto la sindrome del figlio d’arte.
«Nemmeno un po’. Io e Enzo abbiamo seguito due percorsi musicali diversi, nessuna competizione. E poi, sinceramente, se ci fosse la perderei».
Nel suo concerto legato all’album di inediti “Canterò” ci sarà spazio per le canzoni di Enzo Jannacci?
«Non sarebbe possibile altrimenti, soprattutto qui. So bene che una parte del pubblico viene per quello, e lo capisco».
Faceva il palo”: che ricordi familiari ha di questa canzone?
«La difficoltà di esecuzione. Tre tempi diversi, tre momenti teatrali diversi. Quando la preparai per la prima volta per accompagnare papà fu un’impresa. Per qualsiasi musicista non è un brano facile. E poi c’è l’interpretazione vocale: nessuno la canterà mai come Enzo».
La sua partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, poi il lockdown per la pandemia: non le sembra passato un secolo?
«Dico la verità: no. Perlomeno per quanto riguarda l’emergenza. Sono felice che i live lentamente stiano riprendendo: sei mesi fermi non possono uccidere la musica. Dobbiamo solo restare prudenti, rispettare le regole di sicurezza. Sono ottimista per il futuro. Già questo concerto è per me una boccata d’aria fresca».
Il 20 settembre. Arena Milano Est del Teatro Martinitt, ore 21, ingresso 22 euro 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Settembre 2020, 09:25
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