«Non pensate allo ieratico Napoleone imperatore con scettro ed ermellino. Pensate al Napoleone giovane generale della rivoluzione francese, accolto dall’Italia come il portatore dei valori dell’illuminismo, dal diritto all’uguaglianza e allo studio». È questo il Napoleone, l’illuminista rivoluzionario del 1796, delineato dal direttore di Brera James Bradburne, che viene celebrato nella preziosa mostra che si apre oggi alla Biblioteca Braidense e che celebra la ripartenza di Brera. Inaugurazione oggi e non è per caso: duecento anni fa, il 5 maggio 1821, "ei fu": Napoleone Bonaparte moriva in esilio a Sant’Elena.
La Milano di Napoleone. Un laboratorio di idee rivoluzionarie 1796-1821 espone circa centocinquanta volumi di preziosità assoluta. Dagli autografi di Pietro Verri alla prima edizione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis e dei Sepolcri di Ugo Foscolo, a un esemplare postillato da Stendhal. E ancora Melchiorre Gioia, Cuoco, Parini, Monti, Porta.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Maggio 2021, 10:08
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