Milano, dai musei civici in quattro distretti al via libera alla Grande Brera: rilancio cultura

Milano, la nuova vita dei musei: dai quattro distretti alla Grande Brera

di Paola Pastorini

 Quattro distretti per i 23 musei civici e la bella notizia del via libera dal governo ai lavori per mettere a punto Palazzo Citterio che dovrà ospitare la collezione di arte moderna della Pinacoteca di Brera. Il 2021 per i musei milanesi parte in discesa.

I QUATTRO DISTRETTI Nei primi giorni dell’anno la giunta ha approvato i contenuti del piano strategico intitolato «1 Città, 20 Musei, 4 Distretti», dando mandato alla Direzione Cultura di «proseguire nello studio di fattibilità organizzativa ed economica del progetto di creazione di distretti museali urbani, finalizzato alla nascita di un nuovo management culturale». L’idea è quella di riunire in quattro macro aree i musei civici, situati in altrettante zone, caratterizzate da un’elevata concentrazione di istituzioni museali e culturali, sempre con la finalità di una città policentrica anche nella cultura. Le aree sono: Sempione (Castello Sforzesco, Museo Archeologico, Acquario civico); Duomo (Palazzo Reale, Museo del Novecento, Museo del Risorgimento, Palazzo Morando, Palazzo della Ragione, Studio museo Messina); Giardini (Gam, Pac, Museo di Storia Naturale, Planetario, Casa Museo Boschi-Di Stefano, Palazzo Dugnani); Ansaldo (Mudec) cui faranno capo anche i progetti Casva, Arte negli Spazi Pubblici, Casa della Memoria, Reti e Cooperazione Culturale. La finalità è rendere più efficiente il sistema museale civico, cosa che ovviamente implica un riassetto organizzativo delle direzioni.

LA GRANDE BRERA La Direzione generale Belle arti ha finalmente detto sì a Brera Modern.

I Comitati tecnico scientifici hanno dato parere positivo alla variante nel progetto di allestimento delle collezioni di arte moderna presentato dal direttore di Brera James Bradburne e dal suo team. «Adesso possiamo portare a termine il progetto che Milano aspetta da quasi 50 anni», ha commentato il direttore. La volontà è aprire Palazzo Citterio per la fine del 2022, ovvero per i 50 anni dalla sua acquisizione. E quindi è corsa contro il tempo per apportare modifiche al restauro che fu gestito dalla Soprintendenza (durato con varie traversie dal 2017 al 2019), e che non aveva tenuto conto, secondo Bradburne, della sua funzione museale finale. Il direttore di Brera infatti aveva notato che entrata e ingresso erano anguste, la climatizzazione non idonea, la mancanza di un montacarichi adeguato per spostare tele di grandi dimensioni. Ed ecco le controproposte: ingresso dal 14 di via Brera e non più dal 12 e soprattutto una nuova scala in vetro. Nei giorni scorsi è arrivato il via libera. Palazzo Citterio fu costruito nel 1764 e venne acquistato dallo Stato nel 1972 per ampliare gli spazi a disposizione della Pinacoteca di Brera.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Gennaio 2021, 06:55
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