Monopattini, il report del Pini: ogni 24 ore un ferito con traumi gravi

Monopattini, il report del Pini: ogni 24 ore un ferito con traumi gravi

di Simona Romanò

«Un monopattinista ferito ogni 24 ore. Che ha riportato traumi anche molto gravi, addirittura paragonabili a quelli dei motociclisti che si schiantano a forte velocità». Insomma, uno stillicidio di cadute rovinose. «Tant’è che Il 14,3% degli incidenti sulle due ruote, a Milano, coinvolge proprio le pedane elettriche». È quanto emerge da uno studio dell’Asst Gaetano Pini-Cto di Milano effettuato sugli accessi al pronto soccorso dell’ospedale - uno dei più importanti centri ortopedici e traumatologici d’Italia - nel semestre da maggio a novembre 2021.

Nei sei mesi osservati, la struttura sanitaria ha preso in carico 28.169 pazienti; di questi, 1955 devono essere curati dai traumi per un brutto capitombolo su un mezzo a due ruote: 280 (14,3%) scorrazzavano sulle pedane, sempre più diffuse in città visto la flotta di 5250 mezzi in sharing; 1105 (56,5%) viaggiavano sulla bicicletta e 570 (29,2%) erano in sella alle moto. L’indagine sulle conseguenza degli incidenti in monopattino, troppo spesso usato in modo spericolato, non rispettando le norme, mette in allerta i sanitari, perché «fratture così gravi le vediamo solo negli scontri in moto ad alta velocità», spiega il direttore del comitato scientifico del Gaetano Pini, Pietro Randelli. Nel 17,1% dei casi i pazienti rimediano un ginocchio rotto, il 15% rompe, invece, uno o entrambi i gomiti. E ancora: il 14,3% dei monopattinisti si spacca un polso, l’11,8 ha contusioni (o peggio) alla caviglia, il 9,6% alla mano e il 7,1% alla spalla.

Molti di loro finiscono in sala operatoria. Gli interventi più frequenti sono «per la rottura bilaterale del gomito, che testimonia la violenza dell’impatto a terra». Perché? È l’effetto catapulta, per cui il guidatore è sbalzato con forza in avanti e si sfracella sull’asfalto, senza alcuna protezione che possa attutire il tremendo colpo. Le ruote piccole dei mezzi non garantiscono grande stabilità, le buche, il pavè e il manto stradale sconnesso, di certo, non aiutano. E i monopattinisti ci mettono del loro, fra imprudenza e pura spericolatezza: i feriti al pronto soccorso ammettono che «stavano viaggiando a velocità sostenuta» e che «non indossavano il casco».

Secondo Randelli, «il monopattino elettrico rappresenta uno strumento strategico per il futuro della mobilità cittadina moderna», tuttavia i dati del Gaetano Pini, illustrati anche al questore Giuseppe Petronzi, costringono a riflettere su come ridurre gli incidenti con conseguenze traumatiche: «In particolare - osserva il primario - sarebbero utili le protezioni a mani e polsi, oltre a promuovere un’educazione all’uso della pedana e incentivare i controlli» per multare chi non si adegua alle regole esistenti. A partire dal limite di velocità.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Dicembre 2021, 08:05
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