Milano, per la sicurezza in città il ministro Piantedosi annuncia: «In arrivo 430 uomini»

Milano, per la sicurezza in città il ministro Piantedosi annuncia: «In arrivo 430 uomini»

di Simona Romanò

«A Milano non esiste un allarme sicurezza, anche i reati sono in calo. Tuttavia sono attento a non sottovalutare la percezione d’insicurezza dei cittadini». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ieri, durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha spazzato via settimane di dibattuti politici infuocati e ha rassicurato i milanesi che spesso denunciano di sentirsi in pericolo, al di là del reale numero di crimini consumati. Comunque, nonostante gli utlimi fatti di cronaca, tra cui quattro denunce per violenza sessuale in quattro settimane e quel buco nero della Centrale, cui porre rimedio, per Piantedosi non si può parlare di «emergenza, soprattutto facendo un paragone con altre città europee e nordamericane». Tuttavia, la situazione non lo accontenta che manda, quest’anno, i rinforzi: «Sono in arrivo, a Milano, 430 agenti» per un controllo del territorio più mirato.

CASO CENTRALE Sui reati registrati in Centrale, Piantedosi ha sottolineato «un miglioramento»: «Nel quadrante della Stazione furti, rapine e violenze sessuali sono calati del 39% rispetto al 2019. E abbiamo una percentuale del quasi 100% di assicurazione alla giustizia dei responsabili». Poi, però, «esiste un problema anche a livello di percezione dei cittadini e su quel fronte lavoreremo, oltre, chiaramente a non sottovalutare l’importanza dei singoli reati, come gli stupri».

IN DIVISA Piantedosi ha “conteggiato” gli organici: «Tra polizia, carabinieri e finanza si contano 430 nuovi agenti e cioè, al netto delle uscite, 250 uomini in più per Milano».

E ha preannunciato l’accordo tra il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e le Ferrovie per «un progetto di security aziendale» per garantire treni più sicuri.

COMUNE E REGIONE «Sono soddisfatto per l’aumento degli agenti», ha commentato il sindaco Giuseppe Sala. Ma servono «anche più telecamere, maggiore illuminazione, un presidio costante e dinamico intorno alla Centrale, perché dobbiamo farci carico del disagio dei cittadini» più impauriti, anche perché «c’è chi mette in cattiva luce Milano». Non è solo questione «di repressione» ma “gestione” della paura e «il Comune farà di più con una collaborazione più “costruita” con i City Angels o organizzazioni simili che possono aiutare» a presidiare il territorio». Anche il presidente lombardo Attilio Fontana è intervenuto: «Se il calo dei reati è un buon risultato andiamo avanti così, io dico di no. Chiamarla emergenza conta poco, l’importante è risolverla anche nella percezione che devono avere i nostri cittadini». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Maggio 2023, 06:25
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