Milano, Milena Vukotic al Parenti: «Venite a spasso con una risata vi porterò oltre ai pregiudizi»

Milano, Milena Vukotic al Parenti: «Venite a spasso con me con una risata vi porterò oltre ai pregiudizi»

di Ferruccio Gattuso

Due occhi grandi spalancati sul mondo: è anche con questa caratteristica che Milena Vukotic si è fatta conoscere dal pubblico (di teatro, cinema e tv) diventando una sorta di icona. Attrice per registi come Fellini, Scola, Strehler ma anche per Paolo Villaggio, che le fece incarnare il personaggio (mai rinnegato, anzi) della moglie di Fantozzi, Pina. L’attrice ora veste il volto memorabile dell’anziana protagonista di A spasso con Daisy, di Alfred Uhry (Pulitzer 1988, film nel 1989 con pioggia di Oscar e protagonista Jessyca Tandy), regia di Guglielmo Ferro, da questa sera al Parenti.

Cosa l’ha conquistata di questo ruolo?

«L’umorismo atavico da donna ebrea che si porta dentro: quella capacità di saper ridere del mondo e di sé ma con profondità. Gli ebrei sono maestri di spirito, ma conservano sempre, in sottofondo, un messaggio. È una commedia leggera ma con il cuore profondo, densa di significati».

Quali?

«Si parla di razzismo e pregiudizi, di rapporti tra genitori anziani e figli, del tempo che scorre.

Daisy viene raccontata dai 72 ai 90 anni di età: sulle prime non accetta l’autista nero che le viene imposto dal figlio, alla fine della sua esistenza dirà a quell’uomo: tu sei il mio migliore amico».

Come si rende in scena una storia che tratta di spostamento fisico (in auto) e temporale?

«Non va dimenticato che è nata per il teatro. Le scene di Fabiana Di Marco si dividono tra un salotto di casa borghese e una pedana che evoca l’abitacolo di un’automobile».

Lo spettacolo sta piacendo al pubblico.

«Ogni sera percepisco un grande entusiasmo negli spettatori. Questa è una storia che mostra come la vita riservi sorprese fino all’ultimo. Nel post-pandemia vedo che la gente ha tanta voglia di storie come queste».

Quale è il suo rapporto con Milano?

«Milano negli anni non è mai cambiata nella sua natura: sempre attiva, piena di energia. E, naturalmente, mi ricorda Giorgio Strehler».


Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Ottobre 2022, 12:10
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