Palazzi scossi dalla metro, 72 segnalazioni sulla Rossa. La mappa delle vibrazioni

Palazzi scossi dalla metro, 72 segnalazioni sulla Rossa. La mappa delle vibrazioni

di Simona Romanò

Palazzi che tremano, come se a Milano ci fosse il terremoto, per le vibrazioni provocate dal passaggio dei treni del metrò ogni due minuti. Pavimenti che scricchiolano e crepe profonde che si aprono sulle pareti degli appartamenti. Pezzi di intonaco che si staccano dal muro e vetrate delle abitazioni che si frantumano. Sono tornate le scosse che tormentano i residenti di alcuni caseggiati lungo i tracciati dei binari sotterranei. La tregua è durata per tutti i mesi più duri della pandemia, ma ora, con la metropolitana a pieno regime, il problema si ripropone. E riesplodono le proteste «per i disturbi e i danni architettonici causati agli stabili»: una serie di disagi iniziati nel 2019, che ha portato Atm, Comune e Metropolitana Milanese, con il contributo del Politecnico, a istituire un tavolo tecnico per cercare soluzioni. Sono partite le attività di manutenzione per azzerare o almeno diminuire boati e oscillazioni, che «però persistono», lamentano i cittadini. Da Buonarroti a Piola. Da Conciliazione a Gorla. Da Sesto Marelli a Loreto.

SOS VIBRAZIONI. A raccogliere tutte le segnalazioni degli abitanti, con i punti critici lungo la rete della metropolitana milanese, a partire dal gennaio 2021, è l’associazione senza scopo di lucro “Missione rumore”. Sono 72 gli alert lungo la linea Rossa, la più anziana e la più problematica, concentrati nelle tratte tra Sesto Marelli e Sesto Rondò, tra Gorla e Pasteur. A Loreto, Cadorna, Lotto, Buonarroti, al capolinea Molino Dorino. Dodici le denunce lungo la Verde, concentrati tra Caiazzo-Loreto e tra Moscova-Lanza. Una segnalazione sulla Gialla (stazione Duomo) e tre sulla Lilla, che è l’ultima realizzata.

RABBIA RESIDENTI. «La pace regna solo da mezzanotte e mezza fino alle 5,30, ovvero quando la metropolitana non è in funzione», spiega Marco Barbuti, portavoce dei residenti di via Boccaccio. «Le vibrazioni sulla tratta Cadorna-Conciliazione hanno superato ogni precedente e provocano danni materiali e biologici».

Hanno presentato una petizione firmata da 375 persone e un esposto di nove pagine a Comune, Atm e Mm. Il motivo? «Una situazione ormai insostenibile, con edifici pieni di crepe». La petizione è stata sottoscritta anche dagli abitanti di altri quartieri di Milano, arrabbiati dai tremori: da quelli di via Palestrina a quelli di piazzale Piola, proprio sopra una delle curve della M2.

COMUNE. Il nodo degli scossoni è approdato anche in commissione Mobilità a Palazzo Marino dove si era parlato di «un problema reale», ma «la diagnosi mancava». I tecnici, per rimediare, hanno ipotizzato anche di inserire cuscinetti ammortizzanti sotto i binari usurati, così da attutire i sobbalzi dei treni; e nel Piano triennale delle opere pubbliche sono stati stanziati 50 milioni di euro proprio per la cura anti-vibrazioni.

ATM. L’azienda fa sapere che «stanno proseguendo gli interventi ordinari di molatura». Invece, «le operazioni straordinarie sono programmate in base alle indicazioni di Mm, incaricata dal Comune di effettuare i rilievi». Sono proprio «nuovi rilievi per stabilire la gravità della situazione» ad essere chiesti dai cittadini.


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Novembre 2021, 15:01
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