Presa la banda del monopattino: da Milano all'hinterland per razziare le case

Due sudamericani in cella: bottino stimato 100mila euro

Presa la banda del monopattino: da Milano all'hinterland per razziare le case

di Simona Romanò

Esperti nel “ripulire” le case per poi scappare, silenziosi e rapidi in monopattino elettrico. Niente sgommate, ma passando inosservati come se stessero facendo una passeggiata. Sono stati arrestati dai carabinieri di Merate, in Brianza, coordinati dalla Procura di Lecco, i “topi” di appartamento amanti della “pedana” a due ruote; sono due cittadini cileni di 23 e 36 anni, residenti a Milano, incensurati. In trasferta da Milano, hanno saccheggiato le case di mezza Lombardia, tanto da commettere 22 colpi a ripetizione, venti solo dall’inizio dell’anno, e una tentata rapina. Le irruzioni nelle villette e negli appartamenti di pregio che gli hanno permesso di racimolare un bottino di tutto rispetto, di oltre 100mila euro.

TRASFERTISTI

Da Milano raggiungevano in auto il paese scelto per mettere a segno le loro e, una volta sul posto, si spostavano con il monopattino elettrico per fare le loro razzie, fino a individuare l’obiettivo ed entrare in azione (sempre fra le 17 e le 21): abili nello scassinare, entravano nelle case vuote e arraffavano tutto ciò che aveva valore.

Nella Brianza, a Usmate Velate, Lesmo, Vimercate, Casatenovo per due volte e Cambiago. E poi, anche nel milanese: a Nerviano, Arluno, Castano Primo. A Olgiate Olona (Varese), Ciserano (Bergamo), Mariano Comense (Como). E a Paderno D’Adda, lo scorso 3 febbraio, non hanno esitato a minacciare con un cacciavite i proprietari di casa che li avevano scoperti. Da qui, l’accusa di tentata rapina.

INDAGINI

Sono iniziate dopo il colpo messo a segno, a ottobre, a Casatenovo, quando sono stati filmati dalle telecamere di videosorveglianza mentre si spostavano con il monopattino in strada e poi all’interno di un’abitazione. I militari sono riusciti a individuare l’auto, intestata a un prestanome, con cui erano arrivati sul posto. E incrociando i dati hanno dato un volto e un nome ai due cileni. Gli investigatori nel covo dei due cileni hanno rinvenuto quasi cento orologi di marchi prestigiosi, gioielli e monete d’oro. E ancora: abbigliamento griffato, cellulari e soldi.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Marzo 2023, 06:50
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