Skate, palestra, atletica e zip line: il Meazza come un parco divertimenti dello sport

Skate, palestra, atletica e zip line: il Meazza come un parco divertimenti dello sport

di Giovanni Migone
 Salire in cima a una delle torri di San Siro, a 60 metri d’altezza, agganciarsi a un cavo e lasciarsi andare nel vuoto.
DIVERTIMENTO È una delle immagini del futuro stadio di Milano, o meglio, dello Sport District che vi sorgerà accanto. Perché se è vero che ancora non si sa se la nuova casa di Inter e Milan, che sorgerà sul parcheggio dell’attuale stadio, saranno due anelli incrociati o se ricorderà le guglie del Duomo, l’area oggi occupata dal Meazza comincia a prendere forma.
L’offerta preliminare, stando alla narrazione dei nuovi rendering pubblicati dagli studi di architettura ancora in gara, Populous e Manica/Sportium, prevede appunto anche una zip line: un cavo, una carrucola e un’imbracatura. Il resto lo fa la forza di gravità. Ma non c’è solo l’adrenalina da parco divertimenti, perché sulle (parziali) macerie del Meazza sorgerà la nuova Cittadella dello Sport milanese.
MULTIDISCIPLINARE E allora ecco piste da jogging, uno skateboard park, una palestra esterna, campi da calcio, tennis, basket e paddle, nonché una parete da arrampicata. Tutte attività che rientrano nell’offerta preliminare, ma che saranno ufficializzate solo in fase di progetto definitivo. Oltre allo sport, molto spazio sarà dedicato anche all’entertainment: oltre al Meazza Sport Museum, si ragiona anche di cinema, palestre, adventure park, hub technology e laboratori.
INVESTIMENTO IMMOBILIARE  La lista toglie, almeno parzialmente il velo da uno degli investimenti immobiliari più importanti degli ultimi anni (circa 1,2 miliardi di euro, secondo le stime dei club). Ma è proprio sulle cifre che il percorso si è incagliato. I 16 paletti che il Consiglio comunale ha dettato ai club sono stati rispettati nei progetti, ma rimane sempre il nodo delle volumetrie, con il braccio di ferro che prosegue: Inter e Milan vorrebbero sforare l’indice di edificabilità di 0,35 imposto dal Consiglio comunale e arrivare quasi a raddoppiarlo (0,63), magari sfruttando la cosiddetta legge sugli stadi.
NODO EDIFICABILITA' Palazzo Marino, per contro, vorrebbe far rispettare il diktat dell’Aula, anche se il paletto dell’edificabilità potrebbe saltare proprio per quanto il Consiglio ha discusso e approvato: gli indici volumetrici restano bassi, «a meno che non venga dimostrata l’effettiva necessità di un incremento degli stessi ai fini del raggiungimento del progetto complessivo di riqualificazione».
Per sciogliere il nodo (nemmeno più di tanto) gordiano, le parti si dovranno incontrare nelle prossime settimane e chissà che non si arrivi al fatidico taglio.

Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Giugno 2020, 08:38
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