Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Milano ha sequestrato 5 milioni di mascherine e 2 milioni di dispositivi medici, tra saturimetri e termometri, stoccati in un deposito nei pressi della stazione Centrale. I locali erano nella disponibilità di una cinese indagata per frode in commercio e ricettazione. La donna nei giorni scorsi non è stata in grado di mostrare la documentazione che comprovava la legittima provenienza della merce, oltre che i certificati di conformità agli standard di sicurezza dei dpi. L'indagine è coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e dal pm Michela Bordieri.
Come scoperto nelle indagini della Gdf sulla maxi frode in commercio, la cinese aveva «la disponibilità, senza alcun titolo» delle mascherine «chirurgiche, tipo FFP1, FFP2 e FFP3» e degli altri dispositivi medici stoccati nel deposito clandestino «affittato 'in nerò da un cittadino italiano, in pieno centro a Milano, nei pressi della stazione Centrale». Le indagini hanno permesso di accertare che la donna, «nullatenente e priva di impiego, faceva accedere al magazzino e cedeva scatoloni contenenti mascherine» a molte persone, una delle quali, durante il blitz, «ha esibito ai militari un documento di trasporto recante quale destinataria della merce una società risultata cessata nel 2018».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Aprile 2021, 15:28
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