Assalto al laboratorio orafo, bottino di un milione di euro

Assalto al laboratorio orafo, bottino di un milione di euro

di Giammarco Oberto

Un commando di cinque uomini. Tutti con mascherine chirurgiche sul volto, due armati di pistole, gli altri decisi e violenti, con le mani libere per neutralizzare i dipendenti e arraffare il bottino. Che a una prima stima si aggira sul milione di euro. Alcuni sono italiani, altri con accento straniero. È il profilo dei banditi che ieri mattina hanno messo a segno il colpo grosso in un laboratorio orafo in zona Lambrate. Un assalto pianificato nei dettagli ed eseguito da una banda di professionisti. Sono gli elementi su cui sono al lavoro gli investigatori dell’Antirapine della squadra mobile, diretta da Marco Calì, per identificare il commando. Gli esperti della Scientifica hanno fatto i rilievi, le telecamere di zona potranno dare elementi utili, ma l’indagine si preanuncia complessa.

L’assalto è andato in scena alle otto del mattino. Il laboratorio orafo Trafilor è in via privata Assab 5, tra Cimiano e il parco Lambro: un palazzo anonimo, senza insegne, a cui si accede dal cortile. Qui fin dagli Anni Novanta l’azienda si occupa della lavorazione a caldo di metalli preziosi, i dipendenti lavorano su macchinari ad alta tecnologia. I clienti sono gioiellerie e privati facoltosi. I banditi hanno fatto irruzione subito dopo l’apertura.

Con le pistole spianate hanno fatto sedere i lavoratori e li hanno immobilizzati con fascette da elettricista e imbavagliati. Poi, è iniziata una snervante attesa di quasi due ore: perché solo la titolare, ancora assente poteva aprire la cassaforte che protegge i materiali più preziosi. La donna, 52 anni, è arrivata alle 9,50. È entrata nel laboratorio sena sospettare nulla, e si è ritrovata una pistola puntata in faccia. Ha dovuto aprire la cassaforte e consegnare tutto il contenuto: gioielli in oro, già lavorati o semilavorati, ma soprattutto palladio, ancora più prezioso: è un metallo raro, di aspetto bianco-argenteo, del gruppo del platino. Il valore del bottino, secondo una prima stima dei responsabili, supera il milione di euro.

Poi la fuga, ancora non è chiaro con quale mezzo e in quale direzione: le analisi delle telecamere potranno fornire elementi utili. L’allarme al 112 è arrivato solo quando finalmente i dipendenti sono riusciti a liberarsi dalle fascette. Poi la zona si è riempita di sirene. Nessuno dei dipendenti sequestrati ha avuto necessità di cure mediche.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Novembre 2021, 06:00
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