Milano, è morta Pinin Brambilla Barcilon: restaurò l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci salvandola dalla cancellazione

Milano, è morta Pinin Brambilla Barcilon, restaurò l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci salvandola dalla cancellazione

E' stata la mente e il braccio del restauro dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci.  E' morta ieri Pinin Brambilla Barcilon, all'età di 95 anni.

Brambilla ha legato il proprio nome a una delle opere d'arte più famose della storia della pittura del Rinascimento e anche al suo salvataggio: il capolavoro di Leonardo grazie al suo lavoro  nel Convento della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano (dal 1978 al 1999) è stato salvato dall'oblio.

(nella foto la restauratrice con l'allora ministro dei Beni culturali Giovanna Melandri)

Era nata a Monza nel 1925. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dal Centro per la Conservazione e il Restauro La Venaria Reale, polo di eccellenza per la formazione universitaria dei restauratori e la ricerca avanzata nel settore dei beni culturali, fondato da Brambilla Barcilon nel 2005 e da lei diretto fin dalla creazione.

Numerosi gli interventi che hanno visto Brambilla Barcilon protagonista di restauri su alcuni dei maggiori capolavori dell'arte italiana. Tra questi, le pitture di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova, gli affreschi di Masolino da Panicale nel Battistero di Castiglione Olona, gli affreschi altomedievali di Oleggio e quelli quattrocenteschi di Palazzo Borromeo a Milano. Ha restaurato, inoltre, opere di Piero della Francesca, il Pollaiolo, Filippino Lippi, Crivelli, Mantegna, Lorenzo Lotto, Gentile Bellini, Bronzino, Caravaggio, Tiziano, Tiepolo, oltre a numerosi artisti di arte moderna e contemporanea (tra cui Lucio Fontana e Man Ray).

La particolare sensibilità verso i caratteri tecnici e formali dell'arte ha fatto di Brambilla Barcilon l'interlocutore prezioso di storici dell'arte, soprintendenti e direttori di museo: Giovanni Romano, Carlo Bertelli, Cesare Brandi, Stella Matalon, Pietro Marani, Giovanna Rotondi Terminiello, Bruno Zanardi, Gianluigi Colalucci, Annamaria Spiazzi, solo per ricordane alcuni.

Con il libro «La mia vita con Leonardo» (Mondadori Electa, 2015), Pinin Brambilla Barcilon ha raccontato la sua straordinaria e leggendaria impresa legata al restauro dell'«Ultima Cena» di Leonardo, che è riuscita a salvare fermando la corrosione dei colori originali: un'avventura, conclusa nel 1999 e durata una ventina d'anni inframmezzati da interruzioni forzose (soprattutto stalli burocratici, in gran parte risolti grazie all'intervento della Olivetti, con Renzo Zorzi: «un partner, non uno sponsor, che si occupò di ogni aspetto del cantiere»). Alla fine fu accompagnata da molti onori, ma in corso d'opera da tante polemiche e veleni che, come scrisse l'allora soprintendente Carlo Bertelli finirono per esporre la restauratrice «alle frecce come un san Sebastiano». «Si sa che quando si è in prima linea si sarà colpiti per primi», minimizzava Pinin. «Io però mi ero assunta quell'impegno e andai avanti, cercando di non prestare attenzione alle polemiche». 


Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Dicembre 2020, 22:10
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