Secondo la Digos, la ragazza aveva intrapreso da alcuni mesi un percorso di radicalizzazione. Non aveva alcun rapporto sociale, stava sempre incollata al computer. Negli ultimi 4 anni si è avvicinata all’estremismo ed era in contatto con un membro dell’Isis, un certo Abdallah Hasanyan Al-Najjar: Fahmy gli avrebbe chiesto di organizzare per lei un viaggio in Siria attraverso la Turchia per fornire il suo contributo al jihad. Ma il flusso di messaggi in rete non è sfuggito agli uomini dell’antiterrorismo. E su Fahmy si è acceso un faro. Gli inquirenti hanno trovato anche una chat su Telegram in cui lei dava la sua disponibilità a sacrificarsi in un attentato in Italia, senza però ricevere alcuna conferma o risposta.
«I servizi di appostamento hanno consentito di evidenziare il profondo cambiamento subito dalla giovane in 4 anni: all’epoca dell’arrivo in Italia, nel 2013, era occidentalizzata, sia nel vestiario che nel comportamento.
Adesso invece porta il niqab e i guanti neri per non lasciare scoperta alcuna parte del corpo» spiegano gli investigatori.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Novembre 2017, 23:30
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