Milano, per i profughi ucraini apre l'hub in Stazione Centrale: accoglienza e tamponi

Profughi ucraini, apre l'hub in Stazione Centrale: accoglienza e tamponi

di Simona Romanò

L’accoglienza dei profughi ucraini non è solo offrire un tetto, ma anche una serie di servizi. Dai tamponi per diagnosticare il Covid ai vaccini, fino allo screening  sanitario. Dalle informazioni all’orientamento, fino  alla “registrazione” dei profughi ucraini. E anche un po’ di sollievo per i bimbi, con giochi e svago. Da oggi è operativo giorno e notte l’hub in via Mortirolo, nel sottopasso accanto alla Stazione Centrale, per tutte le procedure di primissima ospitalità e di “smistamento” dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra.  Lo spazio per i tamponi, invece, sarà attivo dalle 8 alle 20 da lunedì a sabato. A coordinare ci sono gli uomini di Protezione civile e Fondazione progetto Arca, mentre l’Asst Fatebenefratelli-Sacco e l’esercito gestiranno operativamente il centro.

I NUMERI DELL’ACCOGLIENZA  «Siamo a circa 11mila arrivi attualmente in Lombardia, ma si tratta di un dato che continua a crescere di ora in ora», ha dichiarato, ieri, alla presentazione dell’hub, l’assessore regionale al Territorio, Pietro Foroni. «Al momento, circa l’80% dei profughi ha trovato un alloggio una presso amici o parenti», ma presto la Lombardia dovrà dare accoglienza a coloro che non hanno  un appoggio, soprattutto mamme con bambini e tanti minori non accompagnati.

A Milano, «il consolato ucraino ha registrato circa 3.200 persone, ma è un dato approssimativo», ha poi aggiunto l’assessore comunale alle Politiche sociali Lamberto Bertolè. «In Casa Jannacci ospitiamo 64 persone su 73 posti, 26 sono minorenni». Altri 40 posti saranno a disposizione nella struttura di viale Puglie: Palazzo Marino conta di arrivare fino a 200 posti. Altro dato significativo è quello delle telefonate di aiuto al centralino comunale 020202, che ha ricevuto «dal 7 marzo, 599 richieste, di cui il 23% solo per informazioni».

RETE SANITARIA Oltre all’accoglienza c’è anche il tema sanitario: i profughi devono fare un tampone e occorre conoscere la loro situazione vaccinale complessiva, soprattutto sul fronte della profilassi anti-Covid, dato che la pandemia è ancora in corso. «Soltanto i 35% delle popolazione Ucraina è vaccinata contro il Covid - ha precisato l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti -  Per questo motivo, ci siamo immediatamente attivati con i punti tampone e vaccini»


Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Marzo 2022, 09:50
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