La signora delle perle abita a Milano: «I miei gioielli "green" sono nati dal lago»

La signora delle perle abita a Milano: «I miei gioielli "green" sono nati dal lago»

di Paola Pastorini

La signora delle perle del lago abita a Milano, a pochi passi da piazza Duomo. Il suo regno è la boutique Les Perles du Lac e lei è Maria Elena De Baar, olandese di nascita, italiana d’adozione. La gioielleria di via Albricci è illuminata dall’iridescenza della madreperla. Qui si trovano perle di ogni foggia e colore che adornano ogni tipo di gioiello: anelli, collane, bracciali, orecchini. Sono perle con un segreto “eco”: sono create in maniera totalmente sostenibile dalle squame del “férà”, un pesce che vive nel Lago Lemano. La storia di queste perle la spiega lei stessa. «Tutto inizia nel XVIII secolo a Parigi, dove nasce l’azienda che negli anni Venti si trasferisce in Svizzera, a Saint Gingolph, sul Lago Lemano. Una località di villeggiatura molto chic, frequentata da un turismo internazionale, dove questi gioielli hanno grande successo. Nel 1974 l’attività finisce e l’azienda chiude, ma nel 2019 il chimico e imprenditore svizzero Jean-Loïc Selo rilancia l’attività, riscoprendo il processo di creazione della perla del lago e mantenendo intatta l’artigianalità del passato. Jean-Loïc Selo rifonda l’azienda ed è il direttore creativo. Io ho visto il suo progetto e me ne sono innamorata. Quindi ho deciso di collaborare e ho aperto a Milano la boutique Les Perles du Lac da poche settimane». La protagonista indiscussa è la perla, ma è molto particolare... perché? «Viene dalle scaglie del “férà”, pesce che vive nel Lago Lemano, di cui si recuperano le scaglie dopo che è stato pescato. Questo pesce produce la guanina nelle scaglie per mimetizzarsi e la guanina è la stessa prodotta dall’ostrica per “difendersi” da oggetti esterni, come i granelli di sabbia, attorno cui si crea la perla. La guanina delle scaglie viene recuperata e mixata con una soluzione segreta, chiamata Essenza d’Oriente. In questa soluzione si immergono piccole anime di vetro, fino a 40 volte, dipende dalla dimensione e dal colore (tutti colori naturali).

Ecco che si realizza la perla. Un processo sostenibile, con zero scarti, zero inquinamento e artigianale». E la perla diventa protagonista di tutti i gioielli di Les Perles du Lac. «Sì. I supporti sono tutti in argento, disponibili in due colori: argento e argento dorato. La perla viene declinata in tanti modi, forma, colore e dimensione, per ogni categoria di prodotti che offriamo: orecchini, bracciali, pendenti, collane e anelli. Le declinazioni variano da perle con forme lineari a forme irregolari e barocche, con la possibilità di essere accompagnata anche da pietre ecologiche». I suoi gioielli si possono personalizzare? «Se la cliente ha richieste particolari cerco di soddisfarle, magari cambiando dimensione e colore della perla. Voglio creare un gioiello unico e che piaccia e che la donna senta come suo». Perché ha scelto Milano per il debutto? «È la città del fashion ma anche degli affari e molto apprezzata dai turisti, quindi una città-test ideale per partire; l’idea è poi di aprire altri punti nelle grandi città. Intanto, è attivo anche il sito dell’ecommerce shop-perlesdulac.com». Qual è il segreto della griffe Les Perles du Lac? «Il connubio di fashion e ecologia. L’idea che si possa fare un gioiello creativo e amico della natura, rispettoso del mondo che ci circonda senza perdere il gusto di design e seduzione. Il risultato eco sostenibile è fondamentale». Chi è la donna che vuole Les Perles du Lac? «In Svizzera è molto trasversale, dalla signora dinamica alla giovanissima. In Italia siamo agli esordi, comunque posso già dire che anche a Milano molte ventenni apprezzano, perché è un modo “smitizzante” di portare la perla, più easy. Tra l’altro mai come quest’anno la perla è tornata fashion, dai vestiti agli accessori. È diventata meno tradizionale e classica e più dinamica».


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Novembre 2021, 06:00
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