Cominciano i furti di cibo ai rider. «Siamo bersagli mobili»

Cominciano i furti di cibo ai rider. «Siamo bersagli mobili»

di Giammarco Oberto
Prima facevano gola ai balordi perché prede facili da rapinare: spiccioli e cellulare. Ma nella Milano pauperizzata dall’emergenza coronavirus, ora il bottino più prezioso da rubare ai rider è quello che trasportano: il cibo. Prime avvisaglie in città della versione 2020 dell’assalto manzoniano al forno delle Grucce. Lancia l’allarme sui social il sindacato  Deliverance, che tutela i fattorini consegnano cibo a domicilio con le bici, un lavoro diventato strategico nell’Italia chiusa per Covid.
«Ci sono arrivate segnalazioni di numerosi episodi di furti e aggressioni a Milano, avvenuti ai danni di alcuni fattorini, durante il turno. La situazione è grave. I rider, una delle categorie di lavoratori meno tutelate, stanno diventando dei bersagli mobili, appetibili a chi non ha nulla da perdere, perché a sua volta abbandonato in strada alla mercé del virus e ai morsi della fame» è il posto su facebook.

Uno dei rider derubati è Pierfrancesco Scatigna, 25enne, origini pugliesi ma da cinque anni residente a Milano. Lavora con la BiciCouriers, consegna alimenti girando la città su una bici con il cassone. Venerdì scorso stava consegnando cassette di frutta e verdura in zona Porta Venezia, e quando è tornato in strada dopo la consegna in un condominio, ha visto allontanarsi un uomo con una delle cassette, rubata dalla bici. «L’ho raggiunto per farmi ridare la verdura - ha raccontato all’AdnKronos - ma quell’uomo ha appoggiato la cassetta a terra e mi ha tirato un pugno in pieno volto, ho cercato di reagire e c’è stata una colluttazione». Poi l’aggressore ha abbandonato la refurtiva e se ne è andato. «Non ho fatto denuncia perché mi sembrava un uomo disperato». Un suo collega è stato vittima di un furto con lo stesso copione: in quel caso il bottino sono state bottiglie di vino.

Bicicouriers, che in tutta Milano si occupa di consegnare buste, plichi, pacchi, documenti e cibo, per il momento non ha deciso di adottare particolare cautele: «Siamo a Milano dal 2015 e statisticamente a nessuno dei nostri 15 corrieri era mai successo un episodio di questo tipo» fanno sapere.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Aprile 2020, 04:00
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