Pao «Mio padre era falegname e la sua materia prima era il legno. Io faccio il fotografo e la mia materia prima è il caso». Così Ferdinando Scianna, fotografo siciliano “milanese d’adozione” come lui stesso ama dire, 78 anni, si presenta all’antologica di Palazzo Reale che racchiude oltre 220 fotografie in bianco e nero che ripercorrono la sua carriera. Curata da Paola Bergna, Denis Curti e Alberto Bianda, promossa e prodotta da Comune, Palazzo Reale e Civita Mostre e Musei, la mostra apre oggi e resta in cartellone fino al 5 giugno.
La rassegna, che ha già toccato altre città, si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, costruito su diversi capitoli: la Memoria; il Racconto; le Ossessioni; gli Specchi; i Ritratti e Miti. E con due novità solo milanesi: la sezione dedicata a Leonardo Sciascia (30 ritratti inediti) e la Bibliografia, con una selezione dei libri del fotografo. La mostra illustra «la storia di un fotografo strepitoso, ma anche uno scrittore e un intellettuale», con una carriera molto legata al caso», come ha spiegato il curatore Denis Curti. «Un caso che lo porta a conoscere Sciascia, di cui diventa amico; poi Cartier-Bresson con cui lavorerà; e anche per due stilisti elergenti come Dolce & Gabbana».
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Marzo 2022, 07:55
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