Dai coca party a Bansky: così i narcos ripulivano il denaro

Dai coca party a Bansky: così i narcos ripulivano il denaro

di Giammarco Oberto

Un filo rosso tra lo spaccio di droga e il mercato delle opere d’arte. Una pista che ha portato gli investigatori della squadra mobile dai party a base di cocaina delle notti milanesi - anche quelli della Terrazza Sentimento di Alberto Genovese - a una galleria d’arte nel cuore di Amsterdam. L’operazione coordinata dalla Dda rivela l’evoluzione “intellettuale” dei narcos: i soldi del traffico di droga venivano puliti con vendite fittizie di opere d’arte. Perfino una litografia di Banksy.

IL GALLERISTA. La rete smantellata dalla Mobile ruotava intorno alla galleria Art3035, nel cuore di Amsterdam. Il titolare è Andrea Deiana, 41 anni, nato a Terracina (Latina), un passato da produttore musicale: nel gruppo usava proprio il nickname di Bansky, ed era perfino finito su alcune riviste di settore come «mercante d’arte esperto in Bansky». La sua galleria d’arte è stata sequestrata, ma lui è riuscito a sfuggire alla cattura ed è ricercato. Non solo vantava stretti legami con narcos sudamericani ed esponenti della criminalità organizzata, ma riforniva pure trafficanti in mezza Italia e spacciatori della movida milanese . Sarebbe riuscito a far arrivare a Milano carichi enormi, come «617 chili di hashish dalla Spagna».

GENOVESE. Un cliente di Deiana era proprio l’imprenditore Alberto Genovese, già a processo per le violenze sessuali su due modelle, consumate durante i party a base di droga nella sua Terrazza Sentimento: in questa vicenda è indagato perché avrebbe ricevuto 100 grammi tra cocaina e ketamina.

La droga gli era stata consegnata direttamente in piazza Beltrade, sotto la sua abitazione principesca.

GLI ARRESTI. La polizia, con il supporto di Europol, ha eseguito 31 misure cautelari, di cui 21 in carcere, 3 ai domiciliari e 7 obblighi di firma, in Italia e in Europa: l’operazione ha raggiunto Piemonte, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e si è allargata a Lituania, Spagna e Olanda. Al momento all’appello mancano tre persone, tra cui lo stesso Deiana e Vincenzo Amato, esponente del clan Coluccia di Galatina (Lecce). Le perquisizioni sono state più di 50. Ha ricevuto la visita della polizia anche il Nomad, club motociclistico di Monza, individuato tra i presunti punti di smercio della droga. Tra i sequestri, oltre a quelli dei conti correnti di due aziende di logistica e trasporti tra Pero e Como, anche 100 mila euro cash.

IL SISTEMA. Una chat criptata, riportata nel provvedimento del gip Carlo Ottone De Marchi (un’ordinanza di 900 pagine), mette in luce il nuovo metodo per riciclare i proventi del traffico di droga. Con le opere d’arte «si puliscono soldi senza pagare spese, anzi guadagnando», confida Deiana ad Amato il 20 settembre di due anni fa, ammettendo che la sua galleria di Amsterdam era solo una copertura. Anche per fantomatiche vendite di multipli, poster e litografie, finite, come una di Banksy, pure in una galleria milanese.


Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Maggio 2022, 11:05
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