Milano, in Darsena torna la folla. I residenti: «Stop alle 24 come in corso Garibaldi»

Darsena, torna la folla. I residenti: «Stop alle 24 come in corso Garibaldi»

di Simona Romanò

Delirio Navigli. L’addio al coprifuoco, nel primo weekend di zona bianca, si è trasformato in un liberi tutti con tanti eccessi e poche cautele anti-Covid. Il popolo della movida, in astinenza da mesi causa virus, ha invaso sia la Darsena che le sponde, così intasate da non potersi più muovere: un fiume di persone, fra chiasso, musica a palla, cori da stadio e brindisi per festeggiare la maggiore libertà. A vedere le immagini della folla (poche mascherine e zero distanziamento), venerdì e sabato sera, pare che negli ultimi 14 mesi non sia accaduto nulla.

LA PROTESTA. I residenti del comitati Navigli insorgono: «Ora basta alcol, schiamazzi e risse, facciamo come in corso Garibaldi», dove in largo La Foppa e nel tratto tra le vie Moscova e Marsala scatta lo stop alle bevande da asporto alle 22 e la chiusura dei déhors da mezzanotte. Lo prevede l’ordinanza del sindaco Giuseppe Sala, firmata due settimane fa per attenersi alla sentenza del Tar che ha dato ragione alle proteste degli inquilini di un palazzo. Il giro di vite sui bar in Garibaldi, che è la prima stretta vera e propria sul divertimento smodato, diventa un precedente per gli altri quartieri “capitali” dello sballo.

SPACCATIMPANI. I segnali che i modaioli stessero riconquistando la Darsena erano nell’aria dallo scorso 4 giugno con il coprifuoco alle 23: gli abitanti avevano infatti effettuato un sopralluogo “armati” di fonometro (replicheranno il prossimo fine settimana) e il fracasso rilevato era da stadio, «con decibel fino a 85», ovvero addirittura oltre il limite massimo concesso per i mega-concerti a San Siro nell’era pre-pandemia.

Ben oltre la soglia stabilita per legge nelle zone residenziali. «È evidente che i limiti acustici sforeranno di più adesso, con la zona bianca e l’abolizione del coprifuoco», attacca Gabriella Valassina del comitato cittadini. «Da viale Gorizia a via Valenza occorrono provvedimenti seri come quello in corso Garibaldi, perché i problemi denunciati, ormai da anni, sono tanti e allarmanti».

SOS RISSE. Il territorio «non è più gestito, perché mancano le forze dell’ordine a contenere non solo i disagi per gli abitanti, ma anche le situazioni di pericolo». La movida, infatti, ha preso una deriva violenta. Il riferimento è all’ultima rissa, in ordine di tempo, scoppiata sabato 13 giugno, a notte fonda, in piazza XXIV Maggio con un rider accerchiato e ferito con cocci di bottiglia da due gruppi di nordafricani, solo per sfogare la violenza. È vero che il quartiere non è mai stato tra i più santi della città. Però, solo fino a qualche tempo fa, le serate più sbandate finivano a spintoni. Ora, invece si vede il sangue sulle strade. «Serve un segnale forte con più controlli perché la gente deve essere tutelata: con l’alcol che scorre basta poco a scatenare liti furibonde», termina Valassina.


Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Giugno 2021, 11:23
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