Milano, la Darsena diventa una discoteca. Poi scoppia una rissa tra 20 giovanissimi. Sala: «Le conseguenze cadranno su tutti»

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Si è accesa anche una rissa tra alcuni giovanissimi, presto sedata dall'intervento dei carabinieri, ieri sera sulla Darsena a Milano, dove centinaia di giovani hanno dato vita ad un 'rave party' improvvisato con musica ad alto volume e balli nell'ultimo sabato di 'zona giallà, prima del passaggio in 'arancionè della Lombardia previsto per lunedì.

 

Alla rissa, come ricostruito al momento dai carabinieri, hanno partecipato almeno una ventina di ragazzi, anche con alcuni lanci di bottiglie, ma non ci sono stati feriti. Tutto è iniziato attorno alle 21, mentre era in corso il 'rave party', e la situazione è tornata tranquilla verso le 23.30. Nel frattempo, comunque, centinaia di giovani hanno continuato a ballare, tra ovvi assembramenti e mascherine abbassate, e le scene sono state documentate da video e foto sui social e molti residenti della zona si sono lamentati.

«L'ho detto ieri, con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo le conseguenze ricadranno su tutta la comunità». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato sulle sue pagine social di quanto avvenuto ieri alla Darsena dove migliaia di persone si sono assembrate in un rave party.

«Ieri sera intorno ai Navigli e alla Darsena c'erano migliaia e migliaia di persone.

Le forze dell'ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità (il numero l'ho ricevuto dal Prefetto). E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza». Lo scrive il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulla sua pagina Facebook sugli assembramenti di ieri sui Navigli. «Sarebbe stato meglio chiudere nel pomeriggio la Darsena? Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa o sarebbe andato da qualche altra parte? Avete idea di quanti luoghi cittadini raccolgono la sera persone che si aggregano?», continua Sala. «Di fronte a questi dati di realtà, la maggior parte dei commenti sono sulla mancanza delle forze dell'ordine. Io però sto dalla loro parte, dalla parte di uomini e donne che sono lì a lavorare e non dalla parte di chi non tiene un comportamento adeguato alla grave crisi sanitaria che stiamo attraversando. Ma se viene meglio scrivere a lettere cubitali 'Dove erano poliziotti e vigili?' cosa volete che vi dica? Solo che continuerò a lavorare, a metterci la faccia. Con pazienza, dedizione e misura, come il mio ruolo richiede», aggiunge.


Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Febbraio 2021, 16:19
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