Grande folla, poco shopping: l'assembramento non paga

Grande folla, poco shopping: l'assembramento non paga

di Simona Romanò

Quelle immagini di piazza Duomo e delle vie dello shopping brulicanti di persone. Gli assembramenti di Sant’Ambrogio e di domenica scorsa (primo giorno “in giallo”), che secondo il Cts rischiano di portare dritto alla terza ondata di Covid, secondo i primi conti nei registratori di cassa sono stati soltanto un guardare le vetrine senza però toccare: gli acquisti di Natale non decollano.

«Sono pochi e soprattutto molto leggeri i sacchetti della spesa con abbigliamento, accessori, scarpe, tant’è che lo scontrino medio è di circa 70-80 euro, meno della metà dell’anno scorso», commenta Alessandro Prisco, presidente di AscoDuomo. La folla è in giro perché è semplicemente ripreso il rito dello struscio, condannato dagli esperti in tempo di Covid, però la corsa ai regali non è decollata: né in Galleria né in San Babila, né in Porta Romana. Nemmeno in corso Vercelli o nel quartiere Sarpi. «Con tante persone in cassa integrazione le famiglie hanno pochi soldi» riflette Prisco. Il Natale senza abbracci, senza poter riunire le famiglie frena ulteriormente gli acquisti.

«Non sarà un Natale con il botto da “aggiustare” le casse dei commercianti, ma darà un segnale di speranza al comporta moda anche se le perdite saranno a doppia cifra, circa il 20%», conferma Massimo Torti, segretario generale di Federmoda Italia. È convinto che «la voglia di togliersi qualche sfizio c’è, ma il dilagare dello smart warking limita le occasioni di spostamento casa-lavoro e gli acquisti di impulso, ovvero quando si vede un capo in vetrina e lo si desidera».

Poi, sono azzerati i turisti stranieri, che sceglievano l’Italia per lo shopping natalizio: «Il 34% delle vendite era a Milano - aggiunge Torti - con lo scontrino medio, nel 2019, di 861 euro».

La paura è che molti negozi falliscano: già circa il 15% si è informato per l’iter di chiusura. La speranza è tutta nei saldi dal 5 gennaio, con la possibilità, stabilita dalla Regione, di promozioni anche nei 30 giorni precedenti. Quindi, già ora. Visto che i magazzini sono pieni di merce: non solo quella invernale, ma anche primaverile invenduta per il primo lockdown.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Dicembre 2020, 06:00
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