Milano, il coronavirus peggio della seconda guerra mondiale: «In Lombardia i morti sono stati 5 volte di più»

Il coronavirus peggio della seconda guerra mondiale: «In Lombardia i morti sono stati 5 volte di più»
Milano e la Lombardia stanno fronteggiando l'emergenza coronavirus da quasi due mesi e ogni giorno i bollettini di Angelo Borrelli sono sembrati di guerra. I numeri delle vittime, infatti, sono paragonabili a quelli di una guerra civile. Un'emergenza sanitaria pari agli effetti di una bomba atomica, per usare le parole dell'assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera. Seppure i ricoveri in terapia intensiva siano in diminuzione, non si può dimenticare l'alto costo della pandemia in termini di vite umane. 

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Dati alla mano, anche il commissario nazionale all'emergenza Domenico Arcuri ha parlato del secondo conflitto mondiale: «Tra l'11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale duemila civili, in 5 anni. In due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più. Un riferimento numerico clamoroso». 

«Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della gravità dell'emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere - ha concluso alla conferenza stampa - che stiamo vivendo una grande tragedia, non l'abbiamo ancora sconfitta».

Intanto, nel capoluogo lombardo continua la lotta contro chi non rispetta le restrizioni del governo. In quattro sono stati denunciati perché trovati in strada nonostante fossero positivi al coronavirus e quindi, almeno in teoria, costretti alla quarantena. Nel giro di 24 ore le forze dell'ordine hanno multato 596 persone che erano uscite di casa senza una ragione valida.
 
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Aprile 2020, 14:06
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