Moratti smentisce Moratti: «Mai collegato vaccini a Pil»

Moratti smentisce Moratti: «Mai collegato vaccini a Pil»

di Simona Romanò

«Nessuna intenzione di associare vaccini al reddito dei cittadini, solo una riflessione per migliorare il piano vaccinale». Così la neo assessora al Welfare, Letizia Moratti, ieri, al suo debutto in Consiglio regionale (il primo dopo il robusto rimpasto di giunta), corregge il tiro, costretta dopo la bufera divampata lunedì per la sua proposta - da inviare al commissario straordinario Arcuri - di «una distribuzione delle dosi più rapida nelle Regioni che contribuiscono in modo significativo al Pil». Come la Lombardia. «Che, questo sì l’ho detto, è il motore dell’Italia». La proposta che ha poi inviato ieri sera non contiene infatti alcun accenno al Pil.

La precisazione non soddisfa le opposizioni: in rivolta dal mattino, accusano la neo assessora di «discriminazione sulla pelle delle persone». E in aula si scatena la bagarre con i consiglieri di minoranza ad urlare «andate a casa, incapaci». Quasi tutti “armati” di cartelli: «No alla sanità delle poltrone», «Non pensate che i lombardi dimentichino», «Salvini badante di Fontana». Duri i commenti. «È la giunta delle uscite infelici, la salute è un diritto costituzionale, di tutti», attacca Massimo De Rosa del M5S. Gli fa il capogruppo del Pd Fabio Pizzul: «La Moratti non ha capito che o si esce tutti insieme o non si esce da questa da pandemia».

L’affondo è arrivato anche dal sindaco Giuseppe Sala che su Instagram ha pubblicato una foto mentre fa colazione (a base di pane, olio, frutta e caffè), accompagnata dal messaggio: «Ci sono mattine in cui ti possono cadere le braccia.

Il Paese è in preda a una crisi politica nel momento sbagliato, e la tua Regione chiede l’assegnazione dei vaccini in base al Pil. Ora mangio poi tornerò a cercare di essere un politico e un uomo giusto».

La poltrona dell’assessore al Welfare pare proprio scottare e chi si siede scivola in frasi maldette che lo portano nel vortice delle polemiche: ancora nella mente le gaffe dell’azzurro Giulio Gallera, predecessore della lady di ferro. Dopo una serie di scivoloni, è stato demansionato ed ieri è rientrato in aula come consigliere: «Ho fatto il massimo, ero pronto a continuare, ora mi riposo», ha detto, con una tranquillità poco convincente.

Intanto la Regione, come annunciato, ha depositato ricorso al Tar contro la zona rossa che, salvo colpi di scena, dovrebbe durare fino al 31 gennaio. «Abbiamo chiesto di rivedere i parametri che regolano questa decisione, fortemente e ingiustamente penalizzante per cittadini e imprese», ha spiegato il governatore Attilio Fontana. La Lombardia, «deve essere arancione». Il verdetto del Tar dovrebbe arrivare a giorni.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Gennaio 2021, 09:54
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