«Non riusciamo a trovare personale». Quasi otto imprenditori su dieci a Milano vorrebbero assumere, ma non trovano candidati. È l’allarme lanciato dal mondo della ristorazione, fra bar, ristoranti e hotel, e dagli artigiani. Sono loro che hanno maggiori problemi nel reperire addetti, oltre al settore del terziario. Cuochi, camerieri, contabili, addetti alle pulizie cercansi disperatamente viene da dire, È quanto emerge dall’indagine di Confcommercio Milano condotta su 543 imprese (il 74% di Milano e provincia): a un anno di distanza dalla precedente rilevazione, la situazione non risolta. Anzi, è aggravata. Gli imprenditori evidenziano, da un lato, l’indisponibilità a lavorare nei giorni e negli orari proposti, come per esempio, i camerieri, per cui i weekend non sono di libertà. Dall’altro, la retribuzione giudicata dal candidato troppo bassa dal candidato. Si aggiunge poi la mancanza di competenze e di esperienza.
PROPOSTE LAVORATIVE Il 78% ha in previsione nuove assunzioni (il 50% a tempo indeterminato, il 50% a tempo determinato), ma quasi 9 imprese su 10 non riescono a reperire personale.
FIGURE INTROVABILI I camerieri e il personale di sala sono figure introvabili per il 25% degli intervistati; a caccia il 19% di imprenditori anche di cuochi e baristi (19%).
COSA FARE? Il 44% delle imprese si rivolge alle scuole di formazione professionale come possibile fonte: gli artigiani per il 61%, le attività ricettive del 56% e la ristorazione (55%). «Per Milano, servono risorse qualificate», afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio. «Occorrono incentivi alle assunzioni e sgravi fiscali per mettere le imprese nelle condizioni di offrire posizioni competitive e che soddisfino le aspirazioni in un mondo del lavoro cambiato in questi anni».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Giugno 2023, 06:35
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