De Corato, FdI: «In città non c’è sicurezza, il tempo di Sala è finito»

De Corato, FdI: «In città non c’è sicurezza, il tempo di Sala è finito»

di Simona Romanò

Nulla di nuovo in casa centrodestra. Manca ancora il candidato alle Comunali di quest’anno: la Lega punta sul manager Roberto Rasia Del Polo, ma non c’è convergenza dei partiti. «Dobbiamo darci una mossa e decidere. Siamo in zona Cesarini: per vincere bisogna iniziare al più presto la campagna elettorale, già compromessa dal Covid» avverte Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza in quota Fratelli d’Italia, storico vicensindaco delle giunte di centrodestra, ritornato sui banchi dell’opposizione del Consiglio comunale (per effetto delle dimissioni di Stefano Parisi), lo scorso dicembre, dopo un’interruzione di quattro anni e dopo decenni di mandati ininterrotti.

Con lei si ricostituisce il gruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino. Quale peso avrà FdI alle Comunali?

«Siamo un partito coerente, che non viene a patti: non a caso, a livello nazionale, Giorgia Meloni ha ribadito il no a Mario Draghi, perché non possiamo stare al governo con i nostri avversari di sempre. La serietà politica sarà premiata dai milanesi e conquisteremo anche gli indecisi».

Cosa pensa di Rasia?

«Visto l’impossibilità di organizzare grandi eventi pubblici, credo che un uomo poco noto, come Rasia, sia controproducente. Serve un volto conosciuto. Battere Sala è possibile: dopotutto nelle elezioni del 2016, nonostante la fama di Expo, ha vinto per soli 16mila voti di scarto. Adesso i milanesi lo giudicano come sindaco ed è stato un fallimento».

Secondo lei in cosa ha fallito?

«In primis, sulla sicurezza: il centrodestra ha lasciato una città con i reati in diminuzione e ora, secondo l’osservatorio del Sole 24 Ore, è la metropoli con più crimini d’Italia.

Perché il centrosinistra giustifica qualsiasi misfatto, nel nome della solidarietà. Ma la solidarietà autentica non permette che Milano diventi il Far West, ma protegge i più deboli: anziani, donne, gente perbene».

Oltre la sicurezza?

«L’ambiente e la mobilità. Sala ha ingaggiato una guerra senza precedenti contro gli automobilisti, fra l’inasprimento di Area C e la nascita di Area B. Lo smog, però, non è tutta colpa delle auto: tant’è che, nonostante lockdown e zone rosse, il pm10 ha sforato».

E sul fronte mobilità?

«Sala, tanto green, spaccia per piste ciclabili delle semplici corsie ciclabili, da viale Monza a via Sforza, che non sono previste dal Codice della Strada. Risultato: dei tracciati pericolosi per i ciclisti, utilizzati anche da auto e furgoni».

Cosa più rimprovera a Sala?

«Di rinnegare alcune scelte del centrodestra, come la chiamata dei militari a presidiare Milano, compiute quando lui era direttore generale del Comune».


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Febbraio 2021, 06:00
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