Dal riscaldamento alla spesa, salasso d'autunno per le famiglie milanesi. Federconsumatori: «Rateizzare le bollette»

Dal riscaldamento alla spesa, salasso d'autunno per le famiglie milanesi. Federconsumatori: «Rateizzare le bollette»

di Paola Pastorini

Sarà un inverno salato non solo per le aziende, ma anche per le famiglie milanesi. I rincari delle bollette stanno preparando la tempesta perfetta. L’sos è lanciato da Federconsumatori Milano che con Cgil Milano hanno fatto i conti in tasca ai milanesi.

SOGLIA DI POVERTÀ Secondo Cgil e Federconsumatori a Milano e provincia sono 340mila le persone con reddito inferiore ai 15mila euro all’anno. E il 60% guadagna annualmente meno di 26mila euro. Insomma, il popolo dei precari adesso è affiancato da quello dei dipendenti che, con stipendi sempre più “leggeri”, erosi dalla marcia degli aumenti, stentano ad arrivare a fine mese.

SALASSO CASA Secondo Federconsumatori a Milano nel 2022 la spesa per il riscaldamento si attesta sui 900 euro annui, mentre il 2023 si annuncia con un rincaro del 62%: si passa da una stima di 912 euro a famiglia a una stima di 1479 euro. A questa voce si assommano il caro spesa (8,3%) e il caro affitto. Un esempio su tutti lo offre il presidente Carmelo Benenti: «Al Corvetto un affitto medio è di 800 euro per due locali, cui si devono assommare 240 euro di riscaldamento e 120 di luce, senza dimenticare le spese del condominio e quella per mangiare che è almeno di 500 euro».

FUORI SEDE Fra le categorie più “fragili” ma meno menzionate c’è quella degli universitari fuori sede, che sono almeno 60mila.

Per loro la vita ha davvero un sapore “salato”, soprattutto per il mercato degli affitti privati fuori controllo. Lo conferma Alice Simionato, 23 anni da Verona, arrivata nel 2017 per frequentare il Politecnico. «La stanza singola, vivo in un bilocale zona Rovereto, costa 400 euro al mese». Poi ci sono le tasse universitarie e le spese fisse: «Il gas è alle stelle, anche perché spesso sono seconde case e quindi costa di più. E poi, le spese alimentari: anche loro aumentate notevolmente. Adesso per vivere a Milano bisognerebbe guadagnare almeno duemila euro».

LE PROPOSTE Ci sono alcune spese “vive” difficili da abbattere: per esempio a Milano non si può ovviamente sostituire il riscaldamento a metano con la stufa o il camino... Quali le proposte? Suggerisce Benenti: «Per esempio disgiungere l’energia dell’energia elettrica dal gas anche per i consumatori», e «sospendere i distacchi per morosità e poter rateizzare le bollette». E poi le tutele sul lavoro: «Contratti da rinnovare, una riforma fiscale che sostenga le categorie in difficoltà; bloccare i licenziamenti e prolungare i contratti a termine. Ed infine, serve una valutazione sulla cassa integrazione che oggi è insufficiente», chiosa Massimo Bonini, segretario generale Cgil Milano.


Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Ottobre 2022, 09:05
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