Bonus affitti a Milano, boom di richieste ma 3000 famiglie restano fuori

Bonus affitti, boom di richieste ma 3000 famiglie restano fuori

di Simona Romanò
Dalle zone più centrali della città ai quartieri di periferie: a Milano, ovunque, è emergenza affitti. Lo dimostrano le oltre cinquemila richieste per il contributo affitti istituito dal Comune fino a un massimo di 1500 euro a famiglia: non coinvolge gli inquilini della case popolari, dove la piaga della morosità è un fenomeno diffuso, ma i cittadini con un regolare contratto sottoscritto con privati.
Già a marzo, all’inizio dell’epidemia, tantissimi cittadini lamentavano di aver difficoltà a pagare il canone o comunque di dover ricorrere ai risparmi racimolati nel corso della vita per saldare la mensilità. Sempre più disperati con il trascorrere delle settimane per paura di diventare morosi e addirittura di rischiare lo sfratto. Sono le partite Iva e i precari rimasti senza un reddito, i commercianti chiusi da tre mesi, le famiglie che si ritrovate con un solo stipendio.
Nemmeno Palazzo Marino, forse, conosceva la gravità della situazione, fatto sta che le oltre cinquemila domande finora pervenute sono destinate anche a raddoppiare, perché il bando resterà aperto fino alle ore 12 del 20 maggio. Ma almeno la metà dei richiedenti non riuscirà a beneficiarne, visto che lo stanziamento - circa tre milioni di euro, di cui 580mila euro destinati ad hoc dalla Regione e oltre 2,4 milioni recuperati dal Comune dagli avanzi di precedenti misure - non può accontentare una platea cosi vasta. «A conti fatti riusciremo a soddisfare la richiesta soltanto di duemila famiglie», ha anticipato l’assessore al Welfare Gabriele Rabaiotti.
I REQUISITI. Per fare domanda basta accedere al sito del Comune e compilare la domanda alla sezione Milano Aiuta.
Possono presentare domanda i residenti che non siano proprietari di alcuna abitazione all’interno della Lombardia, con un Isee fino a 26mila euro. Criteri preferenziali sono le condizioni legate all’emergenza, come il ricovero per il Covid-19 o il decesso di un componente familiare. L’obbiettivo è di assegnare il contributo, versandolo sull’Iban del proprietario della casa, entro metà giugno.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Maggio 2020, 01:15
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