Milano, sui Navigli la casa-bosco che respira con le piante

Il progetto spettacolare firmato Boeri

Sui Navigli la casa-bosco che respira con le piante

di Simona Romanò

C’è un olmo centenario che svetta in via San Cristoforo sul Naviglio Grande. Quell’anziana pianta «sarà al centro e sarà custodita nel nuovo complesso residenziale, che di alberi ne porterà 170, circa uno per abitante». Si tratta del Bosconavigli, la nuova creazione dell’archistar Stefano Boeri, padre del Bosco Verticale di Porta Nuova, uno dei grattacieli più famosi al mondo. Bosconavigli sorgerà sul Naviglio, nel triangolo di ottomila quadrati fra via San Cristoforo, via Cassala e il canale, all’altezza della chiesa di San Cristoforo e della Canottieri Olona.

«Eravamo pronti già nel 2019 ma dopo la pandemia abbiamo deciso di ripartire da zero per interpretare il nuovo spirito dell’abitare maturato nel frattempo», spiega Boeri guardando al plastico, dove le 90 unità abitative sono completamente mimetizzate nel verde, con terrazze e giardini pensili.

La forma di partenza è quella delle vecchie corti lombarde con tremila metri quadrati di aree verdi a terra e quasi mille in quota: 170 alberi, 8mila piante ad arbusto di 60 specie. Ogni tetto, ogni finestra, ogni muro è un fiorire di vegetazione. A disposizione di tutti i condomini ci sono piscina, palestra, sale lavoro. Prezzo medio al metro quadro: ottomila euro. Fine lavori: primo semestre 2024.

«È un progetto che prima ancora che dai clienti, parte dalle piante», precisa Boeri, citando i risultati del Bosco Verticale, diventato un format internazionale. Le magnifiche terrazze «non sono solo una questione estetica ma sostanziale»: infatti, la vegetazione del Bosco di Porta Nuova, secondo gli ultimi rilievi, abbassa di 30 gradi la temperatura superficiale dell’edificio, dove in estate l’uso dei condizionatori è minimo.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Settembre 2021, 14:28
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