Oltre otto attività su dieci, fra bar e ristoranti, rischiano di chiudere per sempre, piegati dalle restrizioni anti-Covid. Sono aumentati rispetto a settembre, quando il pericolo di non riuscire più ad alzare la saracinesca era paventato da sei ristoratori su dieci. A distanza di circa cinque mesi per il settore va peggio.
È l’allarme lanciato da Confcommercio e l’Associazione dei pubblici esercizi milanesi (Epam), che hanno condotto un sondaggio per capire la situazione in cui si trovano i locali: la fotografia immortala una crisi da profondo rosso per i ristoratori, che non dormono sonni tranquilli da mesi. E ora sono ancora chiusi, anche a pranzo, nella Milano e nella Lombardia che da domenica sono nuovamente zona rossa. Fra l’altalena di limitazioni per contenere i contagi – dal coprifuoco alla fascia rossa, a quella arancione che non lascia molti margini di libertà per i pubblici esercizi, fino allo stop alla cene - i quattromila bar e i quattromila ristoranti milanesi annaspano, denunciando «un crollo del fatturato di oltre il 70% rispetto a un anno fa e un ulteriore calo è stimato con il divieto dell’asporto dopo le 18», previsto dall’ultimo Dpcm in vigore da sabato scorso.
I clienti non possono più recarsi negli esercizi a ritirare la propria ordinazione e l’unica concessione resta la consegna a domicilio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2021, 06:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA