Milano, Atm "taglia" le corse di tram e bus: «Colpa del caro energia»

Milano, Atm "taglia" le corse di tram e bus: «Colpa del caro energia»

di Simona Romanò

Da lunedì scatta l’austerity di tram e bus a Milano. Ciò significa tempi d’attesa più lunghi, con Atm che diminuisce le corse del 3% su 33 linee di superficie e non più 27 (come ipotizzato a fine dicembre), «per colpa del caro-energia, i cui costi sono insostenibili». Si tratta «non solo di una misura per cercare di ridurre le spese, ma di una complessiva rimodulazione delle frequenze, con una ricaduta minima sul servizio», spiegano dall’azienda.

CORSE TAGLIATE

Nel dettaglio, sono coinvolte 13 linee tranviarie (1, 2, 3, 4, 5, 12, 14, 15, 19, 27, 33, 7 e 9) e 20 di autobus (43, 47, 49, 50, 54, 58, 60, 61, 63, 67, 70, 73, 74, 80, 81, 94, 35, 41, 46 e 52) che servono tutta la città. Cosa cambierà? Il cambiamento «sarà quasi impercettibile per i viaggiatori, con in media un minuto di attesa in più nelle ore di punta e due in più in quelle di morbida», assicurano da Atm. Per ora, nessuna ricaduta sulla metropolitana.

CARO ENERGIA & MENO PASSEGGERI

«Dobbiamo per forza risparmiare, visto i costi dell’elettricità che non riusciamo a gestire, con la bolletta che è passata da 45 milioni a 170, per la stessa quantità di energia», dicono i vertici Atm, costretti a fare i conti anche «con i minori incassi dei biglietti, perché il Covid ha semi-svuotato i mezzi con un 25% in meno di passeggeri».

SOS BILANCIO

A parlare di allarme bilancio è anche il sindaco Giuseppe Sala, che ha congelato fino all’ultimo i tagli delle corse. «La gran parte dei problemi del bilancio milanese, mi riferisco all’anno 2023 ma anche in prospettiva, sono legati al trasporto pubblico perché quello di Milano, che è di qualità, e così ampio e costa», spiega, commentando il bilancio preventivo che ha iniziato l’iter in commissione per poi passare in consiglio comunale per l’approvazione.

Sala snocciola cifre e criticità: «Rimane il fatto che oggi abbiamo un costo insostenibile di gestione per il trasporto pubblico, ovvero, quest’anno, 878milioni. E l’introito di biglietti e abbonamenti, pari a 395milioni, copre solo il 41%. Poi ci sono 262 milioni come quota che ci arriva dal governo attraverso la Regione». Quindi, conti alla mano, «mancano 220 milioni».

ALLARME TAGLI

«I fondi che da Roma sono arrivati a Milano, che ha investito molto sul trasporto pubblico, sono sempre stati in riduzione e così non va bene», conclude Sala. «Con maggiori fondi statali questi tagli si potrebbero scongiurare e io mi aspetto un aiuto». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2023, 18:18
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