Milano, tre assalti nelle gioiellerie del centro: presi i Pink Panhers. In manette 3 montenegrini

Milano, tre assalti nelle gioiellerie del centro: presi i Pink Panhers. In manette 3 montenegrini

di Greta Posca

Prendi i gioielli e scappa. In un minuto al massimo. La tecnica è a orologeria: distruggi e prendi (smash and grab), viene definita. Tutto deve funzionare come un orologio svizzero. Sfondare, entrare, arraffare e fuggire. Una tecnica in cui i tre rapinatori dell'organizzazione Pink Panthers erano maestri. Fino a pochi giorni fa, quando sono stati smascherati e arrestati dalla polizia che li ha scoperti in un lussuoso appartamento del centro, non lontano da quel Quadrilatero della moda che era uno dei loro obiettivi preferiti per la presenza di tante importanti gioiellerie.
Individuati in strada, sono stati pedinati e arrestati dalla polizia nel loro covo di corso Garibaldi. Il nome Pink Panthers quasi simpatico, pantere rosa, in realtà identifica un gruppo di banditi senza scrupoli, attivi in vari Paesi. Secondo l'Interpol, la banda venne fondata da un gruppo di ex militari serbi e, per questo motivo, ha un'impostazione militare. Dal 2003, anno della nascita, conta centinaia di aderenti, molti dei quali marginali rispetto al nucleo principale, famoso dopo aver messo a segno rapine spettacolari a Londra e Zurigo.


In manette a Milano sono finiti tre montenegrini: il 53enne Milorad Zugic, elemento di spicco della banda, il 57enne Aleksander Lazarevic e il 41enne Mirza Ljumic. I tre presunti rapinatori agivano con decisione, come si vede dalle riprese dei circuiti di videosorveglianza, sfondando vetrate ed espositori interni e arraffando valori per centinaia di migliaia di euro in poco più di un minuto, per poi scappare in bici. Sono indagati per un tentativo di rapina ai danni della gioielleria Schereiber di via Borgospesso, avvenuta a Milano l'8 maggio 2019; Zugic anche per la rapina alla gioielleria Crivelli quest'anno, il 12 gennaio 2022 in via della Spiga e per una rapina avvenuta in via Roma, a Genova, il 29 luglio 2017; Ljumic anche per un colpo messo a segno sempre a Milano alla gioielleria La Bottega del Tempo di via Cesare Battisti il 19 ottobre 2019; Lazarevic anche per una rapina commessa a Roma, il primo febbraio 2012, alla gioielleria Roberto Coin. L'arresto è avvenuto anche grazie alla memoria fotografica di un investigatore dell'Antirapine della Squadra Mobile che ha riconosciuto due dei presunti rapinatori, che si stavano spostando in bicicletta. Pedinandoli, i poliziotti sono arrivati a un palazzo di corso Garibaldi. Da lì, alcune ore dopo, sono usciti con il terzo complice e sono stati bloccati. Nell'abitazione sono state trovate due pistole, fedeli riproduzioni di Beretta semiautomatiche, numerosi proiettili a salve, una mazza identica a quella utilizzata per le spaccate con il punteruolo in ferro saldato su una estremità e diversi capi d'abbigliamento corrispondenti a quelli utilizzati per le rapine.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 10:17
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