Vaccini a Milano, una giornata con il direttore Antonio Zagari: «A ogni vaccinato in più tiro un sospiro di sollievo»

Vaccini, una giornata con il direttore Antonio Zagari: «A ogni vaccinato in più tiro un sospiro di sollievo»

di Simona Romanò

«A ogni persona vaccinata, soprattutto se anziana, tiriamo un respiro di sollievo. Un po’ come se fosse nostro nonno, nostra mamma. Perché la stiamo proteggendo dal maledetto Covid». Così Antonino Zagari, direttore socio sanitario dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, ogni giorno a coordinare i quattro hub vaccinali di competenza (Fabbrica del Vapore, Melloni, Sacco, Fatebenefratelli), racconta a Leggo i sentimenti, suoi, dei medici e degli infermieri, nei centri dove «le giornate sono frenetiche, ma regalano soddisfazioni». Intanto, ieri, i contagi sono diminuiti: 637 positivi su 15.287 tamponi (4,1%); calano i degenti nelle rianimazioni (- 7), negli altri reparti (- 75) e i decessi (28).

Direttore, che esperienza state vivendo negli hub?

«Umanamente molto intensa. Perché facciamo qualcosa di speciale per le persone che potrebbero rischiare anche la vita per il virus. Avvertiamo la responsabilità soprattutto quando iniettiamo una dose a un soggetto fragile o a un anziano, che magari arriva con il deambulatore o l’ossigeno. Ogni iniezione in più è un passo aggiuntivo verso l’uscita dall’incubo».

Come si approcciano gli over 80?

«Gli anziani con i segni degli acciacchi, accompagnati da figli e nipoti molto protettivi, mi fanno tenerezza: si affidano a noi. Qualcuno mi ha detto di essere sopravvissuto alla guerra, alla fame e di non temere una puntura».

Qualcuno ha avuto paura?

«Mi ricordo una signora agitata.

Mi ha chiesto se io avessi vaccinato mia madre; le ho riposto di sì e l’ho tranquillizzata. Dobbiamo essere veloci, una siringa dopo l’altra, ma anche calmi per rassicurare le persone insicure».

Con chi avete più pazienza?

«I settantenni riempiono di domande, alle quali è giusto rispondere con precisione. Tutti hanno capito l’importanza del vaccino e ciò ci permette di portare a termine la nostra missione».

Qual è?

«Vaccinare con tutte le forze per arrivare prima all’obiettivo, perché il vaccino è l’unico strumento per superare l’ora più buia. Avviare gli hub però non è stato facile».

Perché?

«Dovevamo organizzare tutto dal nulla e sembrava qualcosa più grande di noi. Così abbiamo raccolto le idee per risolvere i problemi pratici; poi, abbiamo snellito le procedure burocratiche per essere più veloci. E la macchina vaccinale è decollata».

Perché?

«Dovevamo organizzare tutto dal nulla e sembrava qualcosa più grande di noi. Così abbiamo raccolto le energie e le idee per risolvere i problemi pratici e snellito le procedure burocratiche. E la macchina vaccinale è decollata.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Maggio 2021, 17:58
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