Serate di eccessi. Serate «di aberrazioni condivise», di «devastazione e degrado umano». Party organizzati da un uomo abituato ad avere tutto e a «prendersi tutto». E che ha superato «scientemente, consapevolmente il limite», quello del consenso delle ragazze. E le ha violentate per ore, mentre erano ridotte in uno stato di «incoscienza», sotto l’effetto di droghe e sonniferi. È un quadro duro quello tratteggiato dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini nella requisitoria al processo in abbreviato che vede imputato Alberto Genovese, ex manager delle start up accusato di violenza sessuale aggravata, lesione, detenzione e cessione di stupefacenti ai danni di due ragazze e arrestato due anni fa. Per Genovese l’accusa ha chiesto una condanna a 8 anni di reclusione (con 80mila euro di multa). Il 45enne, ora ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi, deve rispondere degli abusi su una modella 18enne, al termine di una festa il 10 ottobre 2020 nell’attico Terrazza Sentimento con vista sul Duomo, e su un’altra modella di 23 anni ospite di una residenza di lusso, Villa Lolita, a Ibiza nel luglio precedente. Nella requisitoria si è ricordato che i filmati delle telecamere a circuito chiuso, piazzate dallo stesso Genovese nella sua camera, lo hanno ripreso mentre violentava la 18enne inerme.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Luglio 2022, 06:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA