Milano, grand hotel abusivi: 3800 appartamenti popolari occupati

Milano, grand hotel abusivi: 3800 appartamenti popolari occupati

di Giovanni Migone
 Più di un appartamento popolare ogni 15 a Milano è occupato abusivamente. A dirlo sono i dati del nuovo Piano Operativo di Azione contro le occupazioni abusive di alloggi pubblici, firmato da prefetto Renato Saccone, dalla vicesindaca Anna Scavuzzo, dall’assessore regionale alle Politiche Abitative Stefano Bolognini e dai vertici di MM e Aler.
GLI ABUSIVI Su 57.765 appartamenti popolari, infatti, quelli occupati abusivamente sono 3.872. I rapporti tuttavia cambiano se si separano i dati di MM e quelli di Aler: il Comune gestisce infatti 23.064 alloggi e le 662 occupazioni abusive a oggi consolidate si traducono in un appartamento ogni 35. Situazione più delicata in casa Regione: Aler ha 34.701 alloggi in città e quelli occupati sono 3.210, quasi uno ogni 10. Anche i trend temporali vanno in direzioni opposte: tra il 2014 e il 2020, Aler ha visto aumentare le occupazioni abusive da 2.589 a 3.210, con un netto calo solo nel 2018-19 (-322). Al contrario, MM ha registrato una costante diminuzione, passando da 1.740 a 662, con il dato delle nuove occupazioni quasi a zero negli ultimi due anni.
IL FUTURO Sui futuri investimenti di Aler, ha spiegato l’assessore Bolognini, dal 2016 «Regione Lombardia si è impegnata con un importo totale di circa 132 milioni di euro per ristrutturare alloggi sfitti e avviare progetti di intervento per la rigenerazione delle periferie e dei quartieri Erp a Milano».
Il Comune, negli ultimi 4 anni, ha invece investito poco più di 131 milioni per il recupero sfitti di circa cinquemila alloggi (2.759 quelli riassegnati ad oggi). A queste risorse si aggiungono 28,3 milioni per manutenzione straordinaria e 20 milioni per interventi di coesione sociale nei quartieri. «Riteniamo di aver fatto un buon lavoro - dice l’assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti - e il protocollo sottoscritto ne dà conferma. Al momento le famiglie occupanti senza titolo presentano, in massima parte, situazioni di fragilità e di importante necessità. È attorno a questo che adesso dobbiamo interrogarci». 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Ottobre 2020, 07:10
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