Natale, code record alla mensa dei poveri: «Diecimila persone in due giorni»

Sono circa 1.700 le persone bisognose che, anche nel giorno di Natale, si sono rivolte all'Opera San Francesco di Milano

Natale, code record alla mensa dei poveri: «Diecimila persone in due giorni»

di Redazione web

«Diecimila persone in due soli giorni»: è questo l'impressionante numero comunicato da Pane Quotidiano, una delle associazioni caritatevoli che da anni si occupano di emarginazione e in particolare di chi ha bisogno di un pasto a Milano. Lo riporta oggi il Corriere della Sera nelle pagine locali. Nel giorno della Vigilia di Natale alle 7 del mattino, prima ancora che si aprissero i cancelli della mensa gratuita in viale Toscana, dove vengono anche distribuiti pacchi di cibo, c'erano già duemila persone ad aspettare, al freddo, in coda. Numero che in due giorni ha raggiunto le 10mila unità. Ma secondo i dati dell'organizzazione, nel 2022, in tutte le sedi, ci sono state 1,3 milioni di erogazioni. Una spia della povertà nel capoluogo lombardo che peraltro non include le altre organizzazioni ed enti che si occupano dei bisognosi.

Code nei giorni di Natale alla mensa di San Francesco a Milano

Sono circa 1.700 le persone bisognose che, anche nel giorno di Natale, si sono rivolte all'Opera San Francesco di Milano per avere un pasto caldo, a pranzo o a cena. Un numero in crescita, «anche se non drammatica», rispetto allo scorso anno, come ha spiegato Fra Marcello Longhi, presidente dell'Opera San Francesco, realtà fondata dai Frati Cappuccini di Milano nel 1959. «Ci siamo accorti che il numero delle persone che si rivolgono a noi è cresciuto, ma in modo non drammatico - ha spiegato -, proprio per questo anche il giorno di Natale, anche se era domenica, abbiamo voluto rimanere aperti con la nostra mensa. A pranzo si sono rivolte a noi per avere un pasto caldo circa 950 persone e a cena circa 700-750». L'Opera San Francesco con le sue due mense offre un pasto caldo ogni giorno a circa 2.300 persone. «Ci sono tante persone peruviane, sono il 14% - ha proseguito Fra Marcello -, ma anche tanti italiani che sono circa il 13%, perché a volte i soldi finiscono presto e sapere di poter risparmiare almeno sul cibo aiuta.

Poi ci sono i senzatetto e gli immigrati che arrivano dall'Africa e tanti giovani, stranieri, che stanno aumentando». A inasprire la crisi è arrivato il caro bollette che ha sicuramente influito sulle richieste di aiuto. «Se dovesse esserci un afflusso maggiore di persone bisognose noi siamo in grado di accoglierle - ha spiegato - perché contiamo su una città sensibile e non sono spaventato da quello che può accadere ma mi preoccupa il sentimento di rabbia da parte della gente».

Quello che lancia Fra Marcello è un appello alla tolleranza di tutti. «Abbiamo qualche problema con i comitati di quartiere che non sopportano il fatto che siano aumentate le persone che ci chiedono aiuto - ha raccontato -. La loro presenza fuori dalla mensa e per strada viene vissuta come un'offesa al decoro della città. Ma questa gente cosa deve fare, non può scomparire. Bisogna poter dire ci siamo e ci saremo anche domani, dobbiamo riuscire a far fronte alle difficoltà senza andare l'uno contro l'altro».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Dicembre 2022, 15:43
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