McDonald's, turista russa molestata e palpeggiata: arrestato un addetto alle pulizie
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I fatti, emersi solo oggi, sarebbero avvenuti dieci giorni fa al McDonald's di via Paolo Sarpi, nel capoluogo lombardo. La ragazza ha raccontato di essere entrata nel locale per cercare una rete wi-fi perché aveva bisogno di mettersi in contatto con una persona: dopo aver incrociato l'addetto alle pulizie, gli avrebbe chiesto se poteva usare la rete e il 37enne l'avrebbe prima fatta accedere nel retro, chiedendole se volesse del cibo, poi avrebbe iniziato a importunarla e palpeggiarla, tentando di baciarla.
L'ingresso del McDonald's (Google Maps)
A quel punto la ragazza ha tentato di fuggire, ma invano: l'egiziano continuava con le sue avances, sottraendole anche il cellulare quando la vittima ha chiesto di andare in bagno, e colpendola al volto. La giovane è però riuscita a scappare dalla porta principale, chiedendo aiuto a una volante della polizia: non parlando né inglese né italiano, è stato difficile per lei cercare di spiegare agli agenti quanto accaduto.
Intervenuti tempestivamente, i poliziotti si sono recati nei locali del McDonald's con la ragazza e hanno identificato l'egiziano che è stato indagato a piede libero. La 26enne è stata accompagnata in ospedale dove le hanno dato 20 giorni di prognosi per frattura del setto nasale. Successivamente la giovane è stata accompagnata in questura, dove con l'aiuto di un interprete si è proceduto alla denuncia dell'egiziano.
MCDONALD'S: "COSTERNATI, LO ABBIAMO ALLONTANATO" «McDonald's Italia è costernata per quanto successo nel ristorante di via Paolo Sarpi a Milano ed esprime la propria vicinanza alla ragazza vittima di questa violenza», ha affermato in una nota la catena di fast food a seguito dei fatti. «Il presunto responsabile dell'aggressione - si legge nella nota - dipendente della società di pulizie che collabora con il ristorante, è stato immediatamente allontanato dal servizio non appena il gestore del ristorante è venuto a sapere dalla polizia quanto accaduto. McDonald's e il licenziatario che gestisce il locale si sono resi immediatamente disponibili a collaborare con le forze dell'ordine per fornire tutte le informazioni in proprio possesso».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Novembre 2019, 19:27
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