Dal video al palco il passo è netto: che tipo di spettacolo sarà quello di stasera?
«Innanzitutto non è una lectio magistralis, non siamo ancora così’ montati. Lo show è un incrocio tra sketch e proiezioni per raccontare il nostro percorso: ci ha sempre interessato punzecchiare l’elettore-tipo, piuttosto che partiti e politici. Perché lassù ce li mandiamo noi, non dimentichiamolo».
Il vostro primo film è un punto di partenza?
«Speriamo di sì, anche se non abbandoneremo mai i video su YouTube. Tutti noi ci siamo conosciuti nel 2008 alle Scuole Civiche di Cinema di Milano, ed è sempre a questo che abbiamo pensato».
Dunque “moriremo tutti democristiani”, nonostante l’ultimo elettroshock elettorale?
«Intendiamo democristiani come categoria dello spirito: si nasce rivoluzionari, si muore imborghesiti. Parti con la vacanza in tenda e finisci in bungalow. Ecco, parlando di politica forse oggi, con i nuovi padroni del vapore, un po’ di moderatismo non guasterebbe. I fan dei due partiti al governo sono molto più permalosi di quelli del Pd, i nostri primi bersagli».
Milano e il Terzo Segreto, amore eterno?
«Sì, dobbiamo tutto a Milano, una città dove la cultura sa ridere».
Qual è la vostra zona preferita?
«Via Paolo Sarpi, per tutti noi.
Dove abbiamo realizzato i nostri primi video, dove abbiamo la base. Zona multiculturale e piccolo paese».
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Luglio 2018, 06:00
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