Maddie, sospetti sul pedofilo tedesco. Svolta dopo 13 anni, per i pm è morta. Sospettato arrestato a Milano nel 2018

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Una (possibile) svolta investigativa dopo 13 anni di angoscia, disperazione, sospetti, teorie strampalate e qualche calunnia. Ma nessun miracolo. La piccola Madeleine Maddie McCann, angioletto biondo britannico svanito nel nulla nel 2007 a 3 anni di età mentre era in vacanza con i genitori in Portogallo, potrebbe essere rimasta vittima di un pedofilo tedesco, secondo l'ipotesi finalmente concreta spuntata da uno dei filoni d'inchiesta rimasti aperti a dispetto dell'implacabile trascorrere del tempo: ipotesi che s'accompagna peraltro alla convinzione esplicita degli inquirenti, prevedibile eppure manifestata in forma ufficiale per la prima volta, che Maddie sia stata uccisa fin d'allora e non potrà mai più tornare indietro dalle ombre che la inghiottirono. 

Maddie McCann, tedesco sospettato di omicidio in Portogallo: la bimba è scomparsa nel 2007

 

La svolta è arrivata dalla Germania, frutto della cooperazione d'indagine tra la procura di Braunschweig e la polizia portoghese. E con il coinvolgimento successivo di Scotland Yard, impegnata da anni a seguire ogni pista disponibile, fra un'estensione e l'altra dei termini di chiusura del fascicolo e delle risorse stanziate, ma in passato incapace di stabilire rapporti di fiducia con i colleghi lusitani. Il sospetto, questa volta, ha un nome e un cognome: è un predatore sessuale tedesco, oggi 43enne già condannato nel 2017 e incarcerato a Kiel per reati a sfondo pedofilo, residente dal 1995 al fatale 2007 in Algarve, fra Lagos e Praia de Luz: proprio la località in cui Maddie scomparve dalla camera del resort in cui la mamma e il papà, Kate e Gerry McCann, l'avevano lasciata addormentata per un'uscita serale nelle vicinanze. I dettagli sull'investigazione e sull'identità dell'investigato restano al momento coperti dal riserbo. Hans Christian Wolters, della Procura di Braunschweig, si è limitato dopo l'annuncio di ieri a rilanciare oggi un appello a ogni possibile testimone dell'orrore e a chiarire che l'unica speranza realistica è far giustizia d'un omicidio. «Noi assumiamo che la bimba sia morta», ha tagliato corto a scanso di voli pindarici. Quanto all'inquisito, ha aggiunto, «si tratta di un predatore sessuale, già condannato per abusi contro bambini e che sta scontando una lunga pena». La polizia britannica, dal canto suo, si è unita all'appello con convinzione per bocca di Mark Cranwell, capo d'un team di detective istituito ad hoc in questi anni. Cranwell ha reso pubblici anche due numeri di telefono portoghesi, uno appartenuto al sospetto all'epoca dei fatti, l'altro a una persona che l'avrebbe contattato la sera della sparizione della piccola e il cui contributo potrebbe rivelarsi «cruciale». 



«Sono passati più di 13 anni - l'ha incoraggiata -. Questo individuo è in cella, se in passato ci poteva essere il timore di esporsi contattando la polizia, ora è il momento di farsi avanti». Parole rimbalzate subito anche a Rothley, nel Leicestershire (Inghilterra), dove i genitori di Maddie hanno consumato questi anni nell'attesa di una luce: costretti in anni passati a subire persino l'onta di qualche accenno di sospetto, cavalcato soprattutto in Portogallo - nel botta e risposta con il sensazionalismo dei tabloid britannici - e appeso al nulla se non un'interpretazione superficiale dell'autocontrollo di casa McCann. La loro reazione, affidata all'avvocato Clarence Mitchell, non è certo stata, né poteva essere, di sollievo. Se non il sollievo d'intravvedere, forse, uno sbocco credibile sull'onda dell'indicazione «mai tanto precisa di un individuo» e dell'inedito accordo investigativo di «ben tre forze di polizia». Sviluppi «potenzialmente molto significativi» verso un lampo di verità in fondo alla notte: per mostruoso che sia.

Era stato arrestato a Milano il 28 settembre 2018 Christian Stefan Bruckner, il 43enne tedesco sospettato del rapimento e omicidio di Maddie McCann, la bimba inglese di 3 anni sparita nel maggio 2007 mentre era in vacanza in Portogallo con la famiglia. Bruckner, già condannato 17 volte (anche per pedopornografia e pedofilia) e attualmente in carcere in Germania con l'accusa di aver stuprato una turista americana, è stato arrestato nel capoluogo lombardo alle 7.30 del 28 settembre 2018 nei pressi del consolato tedesco dal Nucleo investigativo su mandato di arresto internazionale emesso dal Tribunale di Flensburg il 19 settembre di quell'anno. Doveva scontare 6 anni e 10 mesi per traffico di droga.
 
 
 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Giugno 2020, 20:23
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