Stupro a Milano, la ragazza che accusa i calciatori Lucarelli e Apolloni: «Erano in 5, Mattia rideva»

Il racconto choc della giovane studentessa americana che ha accusato il figlio di Cristiano Lucarelli e il suo compagno di squadra di stupro di gruppo

Stupro a Milano, la ragazza che accusa i calciatori Lucarelli e Apolloni: «Erano in 5, Mattia rideva»

di Redazione Web

Mattia Lucarelli e Federico Apolloni sono accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa americana di 22 anni. Il figlio di Cristiano Lucarelli e il compagno di squadra del Livorno in Serie D sono agli arresti domiciliari per il presunto stupro di gruppo commesso lo scorso marzo 2022 ai danni della giovane dopo una serata in discoteca a Milano. E adesso la ragazza racconta quel poco che ricorda della sua notte da incubo

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Il racconto

«Non ricordo come è successo, ma ricordo una strana sensazione, come se mi stesse per capitare qualcosa quando mi hanno detto di mettermi seduta sul divano», racconta la presunta vittima ricostruendo la notte drammatica vissuta. La prima a prestare soccorso alla giovane è stata la sua coinquilina, la mattina del 27 marzo scorso. Lei era appena tornata a casa dopo lo stupro di gruppo ed era in lacrime accasciata a terra, sotto choc e spaventata. La giovane ha ricordi confusi di quella notte: «Posso avere solo dei flash, dei piccoli flash di quello che è successo». Ma una cosa le è rimasta impressa nella mente. Mattia Lucarelli la guardava e rideva di quello che stava accadendo. E proprio lui, terminata la violenza, l'ha riaccompagnata a casa: «Mi ha detto che siccome era stato bellissimo, avremmo dovuto rifarlo».

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«Non ricordo» 

«Io non mi ricordo come sono salita sulla macchina dei ragazzi né perché. Probabilmente perché tutti i taxi che io e la mia amica cercavamo ci annullavano la corsa. In quel momento ero molto ubriaca e non riesco a ricordare nulla». E la giovane sospetta che qualcuno, durante la serata in discoteca (Il Gattopardo di Milano), le possa aver fatto bere qualcosa per stordirla. La giovane ha chiesto un passaggio ai ragazzi e non si è resa conto che la macchina non stava andando verso la sua abitazione, ma altrove. «Non volevo andare in casa di quei ragazzi, anche perché avevo un ragazzo. Mi ci sono ritrovata», ha raccontato agli investigatori

Lo stupro di gruppo

Una volta in casa dei ragazzi, il gruppo si ritrova in un soggiorno in cui «c’era poca luce». «L’ultima cosa che ricordo è che loro mi hanno detto di sedermi sul divano».

Loro «erano cinque, quindi ero abbastanza spaventata». In un video che riprende quei frangenti prima della violenza, si vede un ragazzo che prova a palpeggiarla e la studentessa si scaglia contro l'aggressore urlando «Non sono un oggetto». «A un certo punto, mi sono ritrovata sul divano», prosegue: con lei ci sono Lucarelli e Apolloni. Gli altri tre, afferma la 22enne, si erano chiusi in un’altra stanza. È il momento in cui capisce che le sta per accadere qualcosa: «Sono rimasta congelata. Io gli ho detto che ho un ragazzo, ho detto di no e che questo non poteva succedere perché ho detto di no».


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Marzo 2023, 01:09
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