Covid, Lombardia, zona rossa o arancione. Scontro tra ministero e regione

Fontana: «Lombardia arancione: dati esatti, basta calunnie da Roma».

La Lombardia deve essere in zona rossa o in zona arancione? La regione sarebbe finita in zona rossa (c'è un'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza) sulla base dei dati che la Regione ha inviato alla Cabina di Regia la settimana scorsa e che nelle ultime ore avrebbe rettificato. È quanto si apprende da due diverse fonti qualificate secondo le quali i dati della scorsa settimana, una volta analizzati dall'Iss sono stati validati dalla stessa Regione.

La Regione aveva poi inviato «dati aggiuntivi» per «ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente». I dati rettificati hanno cambiato il quadro e i parametri con i quali la regione è finita in zona rossa. In base all'ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87). L'indice Rt deve stabilizzarsi a 1 per entrare in zona arancione e a 1,25 per passare alla zona rossa. 

Il presidente Attilio Fontana continua a chiedere che la regione Lombardia sia collocata in zona rossa. Il governatore ha anche presentato un ricorso al Tar. Il ministero della Salute replica con una nota diffusa ieri dalla stessa Regione Lombardia nella quale era scritto (e quindi si prendeva atto di un riconteggio dei dati congiunto Ministero-Regione): «I tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e della Direzione Generale del Welfare hanno in corso una interlocuzione e, nelle prossime ore, valuteranno una serie di dati aggiuntivi da parte della direzione Welfare lombarda per ampliare e rafforzare i dati standard già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione in vista della Cabina di regia di venerdì 22 gennaio».

 

Weekend ancora in zona rossa?

Negozi chiusi, spostamenti vietati: sarà un altro week in zona rossa quello che si appresta a passare la Lombardia.

Il Tar del Lazio ha infatti aggiornato a lunedì l'udienza sul ricorso presentato dalla Regione ritenendo opportuno, prima della sentenza, acquisire i dati epidemiologici relativi alla settimana dall'11 al 17 gennaio, la cui pubblicazione è arrivata oggi. Un rinvio, deciso nell'udienza di ieri a Roma. Nel ricorso di 23 pagine voluto dal governatore Attilio Fontana, la Lombardia ha definito «illegittimo» il rigore delle restrizioni anti-contagio deciso dal Governo per il territorio lombardo. Misure - si legge nell'impugnativa - che costituiscono «un vulnus gravissimo (ed ingiustificato) al tessuto economico, sociale e produttivo della Regione», precludendo «lo svolgimento di una vastissima platea di attività». Tra le categorie più colpite (e arrabbiate) ci sono i ristoratori insieme a baristi, cuochi, camerieri e proprietari di discoteche, che hanno protestato a Milano sotto al palazzo della Regione riuniti sotto l'appello #fatecilavorare, mentre un diverso gruppo è andato davanti alla Prefettura.

L'obiettivo del ricorso lombardo, tuttavia, non è una «mera sospensione» dell'ordinanza ministeriale anti-Covid quanto imporre al Ministero di modificare la rigidità dei divieti sulla base di «una tempestiva e rinnovata valutazione dei dati epidemiologici informata a canoni di adeguatezza, proporzionalità». Sempre a questo scopo, fa sapere la Regione, «i tecnici dell'Istituto Superiore di Sanità e della Direzione Generale del Welfare hanno in corso una interlocuzione e, nelle prossime ore, valuteranno una serie di dati aggiuntivi da parte della direzione Welfare lombarda per ampliare e rafforzare i dati standard già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione in vista della Cabina di regia». 

I dati aggiuntivi, in buona sostanza, sono quelli che avrebbero permesso di ricalcolare gli indici epidemiologici, e di porre quindi la Lombardia in zona arancione. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Gennaio 2021, 22:04
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