Letti, corsa contro il tempo in Lombardia: in terapia intensiva 440 ricoverati, ogni giorno 40 in più

Letti, corsa contro il tempo in Lombardia: in terapia intensiva 440 ricoverati, ogni giorno 40 in più

di Giovanni Migone
Corsa contro il tempo per le terapie intensive in Lombardia. I numeri del Coronavirus continuano a mettere alle corde il sistema sanitario regionale, che però reagisce.

Per fronteggiare il crescente numero di pazienti ricoverati in respirazione assistita, la Lombardia dispiega tutte le forze per trovare nuovi posti letto. Il blocco dell'attività delle sale operatorie permette per esempio il recupero delle recovery room post-operatorie, già dotate di sistemi per la respirazione meccanica e che possono ospitare fino a tre persone. Stesso discorso per la commutazione dei reparti di medicina in pneumologie, mentre sono diventati 1600 i caschi CPAP per la respirazione assistita. Erano appena 200 il 19 febbraio e oggi ne arriveranno altri 500.

Una corsa contro il tempo quindi che il sistema sanitario lombardo vuole riuscire a gestire: dall'inizio dell'emergenza, l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha sempre ribadito che l'obiettivo era quello di aumentare i 900 posti di terapia intensiva in generale presenti in Regione di almeno 150 unità. Oggi, a poco più di due settimane, quell'obiettivo è stato superato e i letti disponibili sono diventati 223 in più. «E contiamo di aprirne altri 150 nei prossimi 7 giorni».

Buone notizie, ma la situazione rimane critica. I ricoverati in terapia intensiva sono 440 e il trend degli ultimi tre giorni parla di aumenti di 40 persone in più al giorno. I numeri, d'altronde, parlano chiaro: i casi positivi sono saliti ieri a 5.469, contro i 4.189 di domenica. I ricoverati non in terapia intensiva sono arrivati a 2.802 (+585 sul giorno prima) e i decessi a 333 (+66), la maggior parte anziani con quadro clinico compromesso. «Tutto dipende dal comportamento dei cittadini - ha detto Gallera -. Se faranno come sabato scorso, quando i parchi e le strade erano pieni, allora ci sarà solo una crescita dei contagi. Se invece tutti decideranno di stare a casa, penso che nell'arco di qualche giorno, forse già nel fine settimana, potremo notare un'estensione del trend virtuoso che oggi vediamo nella zona rossa».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Marzo 2020, 09:20
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