«Israele Paese di m..., fa apartheid nazista»: bufera sui (vecchi) post del candidato sindaco a Sesto

Michele Foggetta, candidato del centro-sinistra, si difende così: "Ero giovane". La replica dell'avversario: "Aveva 27 anni, non 15"

«Israele Paese di m..., fa apartheid nazista»: bufera sui (vecchi) post del candidato sindaco a Sesto

Bufera su Michele Foggetta, candidato sindaco del centro-sinistra a Sesto San Giovanni (Milano). Tutta colpa di alcuni vecchi post pubblicati sui social, tra il 2011 e il 2014, in cui veniva attaccato, con parole forti, lo stato di Israele.

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«Israele Paese di m...a, è il diavolo. Le loro azioni contro i palestinesi sono premeditate, fanno parte di un apartheid nazista da parte di un Governo criminale che rappresenta un popolo altrettanto criminale», il tenore dei vari post pubblicati diversi anni fa da Michele Foggetta, ex Rifondazione comunista e oggi esponente di Sinistra Italiana. A una settimana dal voto, in cui sfiderà il sindaco uscente, il leghista Roberto Di Stefano, per il candidato del centro-sinistra arriva improvvisamente una grana 'elettorale'.

Michele Foggetta, ancora prima che quei post diventassero di dominio pubblico, si era difeso così: «In dieci anni, specie se sei ancora giovane, puoi cambiare modo di parlare, di comunicare dei concetti, e capisci che non sempre i Governi sono effettiva espressione dei popoli che rappresentano. In dieci anni cambiano tutti, per esempio Salvini una volta diceva 'Roma ladrona la Lega non perdona' e insultava il tricolore della bandiera italiana».

Lo scandalo dei post contro Israele, però, è stato prontamente cavalcato dal sindaco uscente della Lega. «Ha avuto posizioni veramente imbarazzanti su Israele e sul suo popolo, con insulti vergognosi.

Offese sinonimo di un'assoluta mancanza di senso della democrazia e di rispetto verso le istituzioni e un intero popolo» - ha commentato Roberto Di Stefano - «Nel 2011 Foggetta aveva 27 anni, non 15. Era nel pieno della sua maturità».

Il botta e risposta tra i due candidati a Sesto San Giovanni non si è fermato qui. Michele Foggetta, dopo la stoccata dell'avversario, ha replicato così: «Di Stefano ha paura di perdere, di aver perso l'unico treno che avrebbe voluto prendere nel 2017, per usare la nostra città come trampolino di lancio verso la Regione o il Parlamento».
Il candidato sindaco del centro-sinistra ha poi voluto puntualizzare sui vecchi post che attaccavano Israele. «Faccio mea culpa di quei toni fastidiosamente eccessivi, ma respingo l'accusa di antisemitismo mossa dai mujaheddin del mio avversario. Il razzismo non mi appartiene, appartiene invece a molti che oggi si indignano o pubblicano preghiere di cui non intendono il senso» - ha spiegato Foggetta - «Rimango critico verso molte politiche e azioni di governi di Israele, ma sono, come sempre ho detto, per una soluzione due popoli e due stati, che riconosca senza dubbio il diritto dello stato di Israele ad esistere in pace e sicurezza e contemporaneamente il sacrosanto diritto del popolo palestinese ad avere un proprio stato riconosciuto internazionalmente libero e democratico».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Giugno 2022, 14:58
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