Insulti a Liliana Segre, perquisite due persone: uno è un anziano 75enne. «Ecco come si è giustificato»

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C'è una svolta nell'indagine della Procura di Milano con al centro gli insulti e i commenti intrisi di sentimenti antisemiti e odio razziale apparsi sui social sotto l'immagine della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, mentre si sottoponeva alla vaccinazione anti Covid all'ospedale Fatebenefratelli lo scorso 18 febbraio, nel primo giorno della campagna lombarda dedicata agli over 80. Oggi, infatti, su disposizione del responsabile dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili, gli uomini della Digos e della Polizia Postale hanno effettuato perquisizioni nei confronti di G.G.T un pensionato 75enne di Porto Scuso, comune della Sardegna, e G.P. un panettiere di 40 anni rimasto senza lavoro per l'epidemia e che vive nel Viterbese.

Ai due, che rispondono di minacce aggravate dall'odio razziale e dalla discriminazione razziale, sono stati ispezionati e sequestrati computer, tablet e notebook - a ciascuno 3 dispositivi -, i cui contenuti sono ritenuti elementi probatori che ora sono al vaglio degli investigatori. Entrambi, con simpatie di destra ma non legati ad alcun gruppo strutturato, hanno ammesso di essere stati gli autori di alcuni di quei messaggi di odio. Davanti agli agenti l'anziano si è però giustificato dicendo che si sarebbe trattato di 'libertà di espressione' mentre il secondo ha chiesto scusa. Nell'inchiesta coordinata da Nobili al momento ci sono anche un paio di persone indagate per diffamazione e altre sono in via di identificazione. Quanto a chi ha scritto e-mail ingiuriose indirizzate alla senatrice non si procede trattandosi di fatti che non costituiscono più reato.

Gli insulti dopo la foto del vaccino

A scatenare la campagna di odio sui social è stata una foto pubblicata sui social dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana la mattina in cui è partita la campagna vaccinale per gli ultraottantenni.

Foto in cui il Governatore, che ha accolto Liliana Segre in ospedale insieme all'assessore al Welfare Letizia Moratti, la ringraziava per aver accettato di fare da testimonial anche con un video promozionale. «Io vado oltre gli over 80 - aveva detto la fondatrice del Memoriale della Shoah subito dopo essere stata vaccinata - visto che di anni ne ho da poco compiuti 90. Sono molto contenta di avere avuto l'opportunità di fare questo vaccino, cosa di cui sono molto convinta. Non ho paura del vaccino, ho paura della malattia».

Inoltre aveva aggiunto in una sorta di appello: «Penso che chi si rifiuti di fare il vaccino sia purtroppo pauroso o non abbastanza informato. Quindi da nonna novantenne dico ai miei 'fratelli' e alle mie 'sorelle', che arrivano a questa età , di non avere paura e di fare il vaccino». «Quello che mi ha profondamente segnato di questa pandemia - aveva proseguito - è purtroppo dovuto a cose che avevo già visto. Questo è un nemico invisibile e io ho conosciuto anche nemici visibili». Oltre a quella che ha portato a identificare e indagare gli autori di alcuni dei messaggi di di odio razziale e diffamatori, in Procura a Milano è aperta un'altra indagine per molestie e minacce a causa degli gli insulti contro la senatrice che hanno invaso la rete anche negli anni scorsi. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Marzo 2021, 20:31
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