Influenza d'aprile, boom di casi in Lombardia: più socialità e meno mascherine, i contagi volano

Influenza d'aprile, boom di casi in Lombardia: più socialità e meno mascherine, i contagi volano

di Simona Romanò

A letto con l'influenza: una   fiammata di casi, ad aprile, ha colpito Milano e la Lombardia. Un mese davvero anomalo per il dilagare del virus stagionale che, generalmente, aveva il suo picco dopo Natale, tra gennaio e febbraio, per poi andare in letargo proprio adesso. Quest'anno, invece, l'epidemia è scoppiata in primavera: basti dire che la prima settimana di aprile sono finiti a letto 68mila lombardi. La scorsa settimana, invece, 52mila, per un totale di circa 1,4 milioni di malati dall'inizio del monitoraggio da parte dei medici sentinella della rete Influnet. Febbre, naso che cola, brividi. Il male di stagione torna a farsi sentire, ma ha sbagliato periodo.


TERMOMETRO IN MANO Ad oggi, si parla di una media di 5,7 casi ogni mille lombardi. Nel dettaglio: i più colpiti sono i bambini da 0 a 4 anni, con 16,9 casi per mille assistiti. Gli ammalati si riducono nelle altre fasce d'età: 6,8 casi ogni mille persone tra i 5 e i 14 anni; 5,2 casi ogni mille pazienti tra i 15 e i 64 anni e 2,7 influenzati ogni mille over 65, perché sono coloro che, più di altri, si sono vaccinati e, quindi, sono protetti. E ciò è un dato molto importante per i ricoveri ospedalieri. «Si comincia solo ora a registrare un calo della curva, pur restando sopra la soglia epidemica», dicono i sanitari. Tuttavia, gli influenzati sono molti di più rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dell'emergenza Covid.

L'influenza, infatti, era quasi sparita negli ultimi due inverni, grazie al distanziamento sociale per evitare il contagio da Coronavirus, il lockdown, l'isolamento sociale e l'obbligo di mascherine. Da qualche mese è riemersa.


PICCO ANOMALO Perché la curva dell'influenza si è impennata proprio adesso, quando in genere la stagione influenzale stava finendo? «Le occasioni di socialità sono aumentate con l'allentamento delle restrizioni e, di conseguenza, anche le occasioni di contagio sono cresciute», osserva il virologo della Statale Fabrizio Pregliasco. Dunque, il generale «rilassamento è stato il primo fattore a determinare il boom di influenzati»: in pratica, più cerchiamo di tornare alla vita normale più rischiamo di ammalarci. «A contribuire, poi, anche gli sbalzi termici tipici della stagione primaverile», aggiunge Pregliasco. Non è un caso che un famoso proverbio popolare recita: «Aprile non ti scoprire».


MONITORAGGIO La rete di sorveglianza è stata potenziata dopo il Covid: dall'agosto 2021 a oggi, i medici sentinella della Lombardia hanno analizzato 1.118 tamponi naso-faringei per scovare il virus influenzale.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2022, 07:56
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