Rubavano argenteria, champagne, cavaiale: denunciati sette dipendenti dell'hotel Principe di Savoia

Dietro i furti al'hotel Principe di Savoia cerano i dipendenti: sette denunciati

di Salvatore Garzillo
Vini di pregio, caviale, bottiglie di champagne numerate, ma anche servizi di argenteria e ombrelli griffati con il logo dell’albergo Principe di Savoia. I sette dipendenti infedeli denunciati dalla polizia per furto in concorso prendevano tutto quello che gli capitava sotto mano.

Si erano organizzati con ruoli precisi, le conversazioni su WhatsApp non lasciano dubbi sulla loro disinvoltura: «Oggi arrivano 10 bottiglie, ne prendiamo 2?». «L’età degli indagati va dai 35 ai 63, il più anziano era il manager del room service, lavorava al Principe da 30 anni - spiega Alessandro Chiesa, funzionario di Garibaldi Venezia - un professionista stimato da tutti, con una posizione invidiabile conquistata con fatica». Proprio per questo risulta ancora più difficile capire perché abbia accettato il rischio di perdere tutto. Quando gli agenti glielo hanno chiesto non è stato in grado di spiegare. L’idea degli investigatori è che volesse arrotondare vendendo a privati la merce sottratta convinto di essere intoccabile. E invece i primi sospetti si sono concentrati proprio su di lui.

L’indagine è partita all’inizio di ottobre dopo la segnalazione della direzione su strani ammanchi registrati negli ultimi mesi. Il 5 ottobre gli agenti hanno fermato il manager 63enne lontano dall’albergo e gli hanno trovato nello zaino funghi porcini e un barattolo di pomodori secchi che non è stato in grado di giustificare. Ha provato a dire che li aveva presi al supermercato ma non avendo lo scontrino i poliziotti sono andati a casa sua a Lomazzo (Como) per una perquisizione. È saltata fuori una stanza piena di cibo, vino e argenteria rubata. Merce per oltre 20mila euro, con prodotti esclusivi come Dom Perignon e bottiglie di vino del 1986.

Il 20 ottobre, su spinta del pm Luigi Luzi (che coordina l’indagine) sono state perquisite le case degli altri sei dipendenti tra Milano, Lodi e Como.
Solo a casa di uno sono state trovate 30 bottiglie di vino pregiato. Gli investigatori ritengono che gli altri abbiano fatto in tempo a sbarazzarsi della refurtiva dopo la prima perquisizione a casa del manager.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Ottobre 2017, 23:30
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