La Corte d'Appello di Brescia ha assolto stasera l'ex ferroviere Antonio Tizzani nel processo per l'omicidio della moglie Gianna Del Gaudio, avvenuto nella loro villetta di Seriate (Bergamo) la notte tra il 26 e il 27 agosto 2016. L'ex ferroviere, che si è sempre dichiarato innocente e che accusa del delitto un «uomo incappucciato e coi baffetti» entrato nella loro casa, era stato assolto con formula piena «perché il fatto non sussiste» anche in primo grado nel processo celebrato davanti alla Corte d'Assise di Bergamo.
EX PROF UCCISA, MARITO ASSOLTO ANCHE IN APPELLO
«Siamo contenti - dichiara l'avvocato Giovanna Agnelli, che difende Tizzani, uscendo dal Tribunale di Brescia, competente anche per Bergamo per i ricorsi in Appello - È stata confermata la sentenza di primo grado, adesso aspettiamo le motivazioni». A proposito del dna di Tizzani repertato sul cutter usato per l'omicidio, il sostituto procuratore generale di Brescia, Francesco Rombaldoni, ha sottolineato l'ipotesi della contaminazione nel laboratorio del Ris «sposata dalla Corte d'Assise di Bergamo (che aveva assolto gli imputati, ndr), altamente improbabile».
E sui vicini che hanno raccontato di urla sentite quella notte, ha sostenuto che ci sono gli elementi per sostenere che siano quelle di una lite fra Tizzani e la moglie e non le grida di disperazione dell'imputato dopo che aveva trovato il corpo della consorte.
L'avvocato ha descritto un Tizzani «genuino e semplice», incapace di fare l'attore davanti agli inquirenti, riferendo anche di una collana della moglie sparita, a differenza del cutter che venne ritrovato. Uscendo dal tribunale, Tizzani si è limitato ad aggiungere che il vero assassino della moglie non è mai stato cercato.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Ottobre 2022, 22:48
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